Il film che non ti aspetti da Paul Thomas Anderson.
Il regista che ha sconvolto e intrippato la mia esistenza con Magnolia (un macigno a cui ancora fatico ad avvicinarmi) e ha poi incantato con la freddezza de Il petroliere per finire a dividere critica e pubblico sul suo ultimo lavoro The master, ha confezionato nell'ormai lontano 1997 una commedia frizzante e del tutto inaspettata.
Ovviamente l'etichetta commedia sta fin troppo stretta a Boogie Nights, in quanto il film, che si addentra nel non poi così magico mondo della pornografia ad Hollywood fa vedere incrinature e ferite che il successo porta con sé. Non è quindi tutto rosa e fiori e la scalata del super dotato Eddie James (in arte Dirk Diggler) ne è la prova. Da attore timido ed impacciato alla ricerca della perfezione e quindi dei miglioramenti -che si avranno con una serie ad hoc in cui l'azione si mescola all'erotismo- a supponente e divo, cui la droga non fa che peggiorare l'umore e il rapporto con gli altri. A fargli da padre e da madre un regista pluripremiato e ricco sfondato e un'attrice da tutti venerata, che vede in lui il figlio che non può avere a causa delle sue dipendenze. Il super cast composto da Burt Reynolds (giustamente premiato ai Golden Globe), Julianne Moore, Mark Wahlberg, Philip Seymour Hoffman, Heather Graham, John C. Reilly e William H. Macy (la cui vicenda più si avvicina alla commedia nera), impreziosisce e offre più sfaccettature alla pellicola, con un inizio per tutti tra sole e party esclusivi che finiscono poi inevitabilmente per appassire e marcire.
In questa altra Hollywood, in cui l'arrivo del video cambia e di parecchio le cose, Paul Thomas Anderson sguazza che è una meraviglia con scelte di fotografia e di montaggio già interessanti e una colonna sonora per palati fini che va a pescare nei favolosi anni '80 chicche di repertorio.
Pur parlando di sesso e di pornografia, Boogie Nights resta sempre in bilico tra il mostrare e il non mostrare mettendo spesso e volentieri lo spettatore dalla parte dell'occhio voyeuristico di telecamera e regista, lasciando per il finale la sorpresa e la risposta che sibillina ci si era infilata nella mente. E lì, davanti a quello specchio, non si può che sorridere compiaciuti per un film ancora fresco e godibile!