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Book Preview: Le anteprime più attese

Da Selly82 @SellyMoon
Book Preview: Le anteprime più attese
Salve a tutti, cari lettori e lettrici!
Ed eccoci ancora qui a dare il benvenuto sul blog ad una nuova rubrica pensata tutta per voi, per tenervi aggiornati sulle saghe più seguite ed appassionanti e sulle novità più attese, direttamente dall'America.
Personalmente amo molto seguire i blog americani di libri urban fantasy e tenermi aggiornata sulle uscite delle mie autrici/saghe preferite, per avere delle anteprime sull'evoluzione della storia e ipotizzare un eventuale uscita italiana. Grazie all'aiuto della nostra bravissima traduttrice Vecchiastrega, cercheremo in questa rubrica di tenervi aggiornati sulle notizie più succose ed interessanti.
Come primo argomento abbiamo deciso, non solo di segnalarvi un uscita importante di una delle saghe YA di maggior successo in Italia, ma anche di regalarvi un piccolo estratto del libro, sempre tradotto dalla nostra bravissima traduttrice.
Il libro in questione è "Last Breath",  letteralmente "Ultimo respiro", undicesimo volume della saga di Rachel Cain, "I vampiri di Morganville".
Book Preview: Le anteprime più atteseUscito in America il 1 Novembre 2011, questo undicesimo volume prosegue la storia di Claire e dei suoi amici. E' stato recensito da molti blog come il miglior libro della serie uscito fin'ora in America, pieno di colpi di scena, sorprese e sfide apparentemente impossibili.
La nostra bravissima traduttrice consiglia, inoltre, a chiunque volesse cominciare a leggere i libri in lingua originale, di cominciare proprio con questa saga. La scrittura è semplice e lineare, priva di slang a volte intraducibili, ma mai ripetitiva. Perfetta per chi vuole cominciare a leggere in inglese.
La Trama: 
Mentre il suo capo è occupato nella ricerca delle case del fondatore, Claire Danvers è lasciata a sè stessa, quando viene a sapere che a Morganville sono misteriosamente scomparsi 3 vampiri. L'unica persona che sembra collegarsi a tutti i vampiri dispersi è un misterioso vampiro di nome Magnus, nuovo in città. Dopo un incontro non del tutto normale tra questo misterioso vampiro e gli ultimi cittadini rimasti a Morganville, Claire è sicura che questo strano individuo nasconda un segreto ... Magnus è un vampiro o qualcosa di completamente diverso?!
Il dodicesimo volume della saga (forse ultimo?), uscirà in America nel Maggio 2012 con il titolo "Black Dawn".
La serie dei Vampiri di Morganville è così composta:
1. Il diario di Eve Rosser
2.Il destino di Claire
3. Il vicolo dei segreti
4. Appuntamento al buio
5. Lord of Misrule inedito
6. Carpe Corpus inedito
7. Fade Out  inedito
8. Kiss of Death  inedito
9. Ghost Town  inedito
10. Bite Club  inedito
11. Last Breath  inedito
12. Black Dawn (Maggio 2012 in America)
Ed ora una mega sopresa per tutti voi fan della serie! Grazie all'aiuto di Vecchiastrega, vi offriamo un estratto di questo undicesimo libro sui Vampiri di Morganville. (Entro breve, nella sezione della "Tana" del nostro Forum, luogo di traduzioni inedite, posteremo il capitolo completo! Se non lo avete ancora fatto, presentatevi e correte a leggere!!!)
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Lelabbra di Shane sembravano velluto contro la sua nuca, e Claire tremò didelizia mentre il respiro di lui le riscaldava la pelle. Si poggiò contro dilui con un sospiro. Il corpo del suo ragazzo era solido e sicuro, e le suebraccia la circondarono, avvolgendola in conforto. Era alto più di lei, quindisi dovette piegare per poggiare il mento sulla sua spalla e sussurrarle, “Nesei sicura?”
Claireannuì. “Hai ricevuto l’ultimo avviso, non è vero? O è così, o verranno loro araccogliere. Tu non vuoi che succeda.”
“Bèh,tu non dovresti essere qui,” le fece notare – non per la prima volta quelgiorno. “Non hai lezione?”
“Nonoggi,” disse lei. “Ho avuto un oh-mio-Dio-troppo-presto laboratorio, ma adessosono a posto.”
“Ok,allora non devi farlo perché sei soggetta ad esenzione fiscale.”
Peresenzione fiscale, lui intendeva che lei non doveva pagare … in sangue. Letasse a Morganville venivano riscosse in tre modi: il modo educato, attraversoil centro riscossioni in centro, o nel modo non-molto-educato, quando arrivavala Bloodmobile come un elegante squalo nero davanti alla tua porta, con tecniciin stile Man In Black per assicurarsi che tu espletassi i tuoi doveri civici.
Ilterzo modo era con la forza, nel buio, quando ti avventuravi fuori non protettoe venivi morso.
Vampiri.Una vera spina nel collo … letteralmente.
Shaneaveva completamente ragione: Claire possedeva un legale documento scritto cheattestava che lei era libera dalla responsabilità delle donazioni. Il giudiziocomune – e non era sbagliato – era che lei aveva già donato abbastanza sangue aMorganville.
Ovviamente,lo stesso valeva per Shane … ma lui non era sempre stato dalla parte deivampiri, al tempo.
“Loso che non sono obbligata,” disse lei. “Voglio farlo. Posso sopportarlo.”
“Incaso tu ti stia preoccupando, non sono spaventato come una ragazzina o roba delgenere.”
Book Preview: Le anteprime più attese“Ehi!”Lo colpì al braccio. “Io sono una ragazza. Cosa vorresti dire esattamente, chenon sono coraggiosa o cosa?”
“Eeek,”disse Shane. “Niente. Giusto, principessa Amazzone, ho afferrato ilpunto.” 
Clairesi voltò tra le sue braccia e lo baciò, una dolce vampata di calore quando leloro labbra si incontrarono. L’adorabile gioia che ne scaturì rilasciòun’esplosione di bolle dentro di lei, bolle piene di felicità. Dio, lei amavaquei momenti. Amava lui. Era stato un anno duro, e lui era … inciampato, era ilmodo migliore in cui poteva pensarci. Shane aveva dei lati oscuri, e li avevacombattuti. Li stava ancora combattendo.
Maaveva lavorato sodo per aggiustare le cose, non solo con lei, ma con ognuno chesentiva di aver deluso. Michael, il suo migliore amico (vampiro). Eve, l’altrasua migliore amica (non vampiro), che lo era anche di lei. Anche i genitori diClaire avevano ricevuto una sincera attenzione: era andato con lei a trovarli,due volte, con un permesso di uscita dei vampiri, ed era rimasto serio econtrollato anche sotto il severo controllo incrociato di suo padre.
Luivoleva cambiare. Lei lo sapeva.
Quandoil bacio finalmente terminò, Shane aveva un vago sguardo da drogato negliocchi, e sembrava avere dei problemi a lasciarla andare. “Lo sai,” disse,spostandole i capelli dalla guancia con una grande mano calda, “potremmosemplicemente far saltare tutto ed andarcene a casa invece che permettere lorodi farci succhiare il sangue. Riprovarci domani.”
“Bloodmobile,”gli ricordò lei. “Gente che ti blocca a terra. Vuoi davvero questo?”
Luisi strinse nelle spalle. “Diavolo, no. Ok, giusto, dopo di te.” Erano in piedisul marciapiede davanti alla banca del sangue di Morganville, con la sua grossainsegna allegra a forma di goccia di sangue ed un ingresso pubblicoscrupolosamente pulito. Claire gli diede un buffetto sulla guancia, gli sfuggìprima che lui potesse di nuovo attirarla a sé, e spalancò le porte.
Dentro,il posto sembrava come se fosse stato appena ristrutturato – illuminato in modopiù allegro dell’ultima volta in cui vi era stata, ed il nuovo arredamentosembrava confortevole ed accogliente. Avevano persino installato un acquariopieno di colorati pesci tropicali e coralli vivi. Bello. Chiaramente, i vampiristavano cercando di fare del loro meglio per rassicurare la comunità umana, perricambiare.
Lasignora seduta dietro al bancone d’ingresso sollevò lo sguardo e sorrise. Eraumana, quasi materna, e quando prese i dati di Claire sollevò le sue sottilisopracciglia grigie. “Oh,” disse. “Lo sai, tu hai già pagato per tutto l’anno.Non c’è bisogno –“
“E’volontario,” disse Claire. “Va bene?”
“Volontario?”La donna ripeté la parola come se fosse in una qualche lingua straniera. “Bèh,immagino …” Scosse la testa, chiaramente pensando che Claire fosse pazza, erivolse il suo sorriso a Shane. “E tu, tesoro?”
“Collins,”disse. “Shane Collins.”
Leitirò fuori il suo fascicolo, e sollevò le sopracciglia, di nuovo. “Tu non seidecisamente in pari con i pagamenti, Signor Collins. In effetti, sei in ritardodi sei giorni. Di nuovo.”
“Sonostato occupato.” Lui non interruppe il sorriso. Lei neppure.
Timbròil suo fascicolo, ci scrisse sopra qualcosa, e lo rimise nello schedario, e poipassò a tutti e due degli scontrini di carta. “Attraverso la porta,” disse.“Volete stare nella stessa stanza o separati?”
“Insieme,”dissero entrambi in sincrono, e si guardarono l’un l’altra. Claire non potéevitare un piccolo sorrisetto, e Shane alzò gli occhi al cielo. “Lei è un po’fifona,” disse. “Sviene alla minima vista del sangue.”
“Oh,per favore,” sbuffò Claire. “Questo comunque descrive uno di noi due.”
L’addettaalla ricezione, nonostante il suo aspetto materno, chiaramente non era moltocordiale. “Bene,” disse energicamente. “Seconda porta a destra, dentro ci sonodue sedie. Vi mando un inserviente.”
“Si,ed a proposito … potresti mandarci un umano?” chiese Shane. “Mi mette i brividiquando al tizio che mi preleva il sangue gorgoglia lo stomaco.”
Clairegli diede un pizzicotto nel braccio quella volta, un inconfondibile chiudi ilbecco, e rivolse un sorriso solare all’addetta alla ricezione mentre lotrascinava verso la porta che aveva indicato loro. “Davvero,” gli disse,“sarebbe stato così difficile non dire niente?”
“Unpo’,” fece spallucce e le tenne la porta aperta. “Prima le signore.”
“Cominciodavvero a credere che tu sia un gattino fifone.”
“No,sono soltanto impeccabilmente educato.” Lui le diede uno sguardo sbilencoe  disse, con una curiosa serietà, “Mibutterei per primo in qualunque battaglia, per te.”
Shaneera sempre stato qualcuno che esprimeva al meglio il suo amore facendo ilprotettivo, ma in quel momento era deliberato, un modo per lui per fare ammendaper quanto la sua rabbia e la sua aggressività gli permettevano. Anche al suopeggio lui non le aveva fatto del male, ma ci era andato vicino, spaventosamentevicino, e quello aleggiava tra loro come un’ombra.
“Shane,”disse lei, e fece una pausa per guardarlo direttamente in faccia. “Se dovessimoarrivare a quello, io lotterei al tuo fianco. Non dietro di te.”
Book Preview: Le anteprime più atteseLuisorrise un poco, ed annuì mentre cominciarono di nuovo a muoversi. “Miprenderei lo stesso il primo proiettile. Spero che su questo tu sia d’accordo.”
Nonavrebbe dovuto essere così, davvero, ma il pensiero e l’emozione che c’eradietro le diedero un’altra ondata tiepida, mentre camminava lungo il corridoioe dentro la seconda stanza a destra. Come il resto del lato umano del centro diraccolta, lo spazio sembrava caldo e confortevole; le sedie reclinabili eranoin pelle, o in qualcosa in vinile che lo sembrava. Gli altoparlanti in altostavano trasmettendo qualcosa di acustico e soffice, e Claire si rilassò nellasedia, mentre Shane si agitava nella sua.
Siirrigidì non appena si aprì la porta e fece il suo ingresso il loroinserviente.
“Nonè possibile,” disse Claire. Primo, il loro inserviente era un vampiro. Secondo,era Oliver. Oh, e stava indossando un camice bianco da laboratorio etrasportava un blocco per appunti con un aspetto vagamente ufficiale, ma eraOliver. “Esattamente, cosa ci fa il secondo vampiro più potente della città quia prelevare sangue?”
“Già,non hanno bisogno di te per servire gli espressi alla caffetteria?” aggiunseShane, con una punta totalmente non necessaria di sarcasmo. Oliver si potevaspesso trovare dietro il bancone della caffetteria, ma non perché avessero bisognodi lui. Semplicemente gli piaceva farlo, e Shane lo sapeva. Quando eri(presumibilmente) ricco e (assolutamente) potente quanto Oliver, potevi faretutto quello che diavolo volevi.
“Cisono stati alcuni casi di influenza,” disse Oliver, ignorando il tono di Shanementre tirava fuori l’attrezzatura per il prelievo e la metteva su dei vassoi.“Capisco che oggi sono a corto di personale. Se possibile, vedrò di farci unsalto.”
 In qualche modo, quello non copriva l’interastoria, neppure se fosse stata vera. Claire gli diede un’occhiata diffidente,mentre lui piazzava rapidamente uno sgabello con le ruote vicino a lei estringeva un laccio al suo posto sulla parte superiore del suo braccio, per poipassarle una palla di gomma rossa da stringere mentre preparava l’ago.“Immagino che sarai tu la prima,” disse, “considerato l’usuale atteggiamento diShane.” Disse ogni parola con un tono altrettanto secco ai margini quanto loera stato il sarcasmo di Shane, e Shane aprì la bocca, poi si calmò, le labbrasi assottigliarono in una linea testarda. Bene, pensò lei. Ci stava provando,almeno.
“Certo,”disse lei. Riuscì a non trasalire quando le sue dita fredde le palparono ilbraccio, percependo le sue vene, e concentrandosi sul volto di lui. Oliversembrava sempre essere più vecchio di molti degli altri vampiri, anche se leinon riusciva a capire bene perché: i suoi capelli, forse, che erano rigati dalinee grigie e legati dietro in una coda stile hippy come in quel momento. Nonc’erano molte rughe sul suo viso, davvero, ma lei l’aveva sempre classificato aprima vista come uno di mezza età, e quando lo osservava davvero per bene, nonriusciva a capire perché.
Piùche altro sembrava semplicemente più cinico degli altri.
Quelgiorno indossava una maglia nera sotto un pullover di lana grigia, e deibluejeans, molto casual; non era molto diverso da quello che stava indossandoShane, a dire il vero, eccetto che Shane riusciva a far sembrare il suo lookricercato ed alla moda.
L’agopenetrò con un breve e bruciante scatto, e poi il dolore venne sostituito da unpiccolo indolenzimento quando Oliver lo fermò con un pezzo di cerotto edattaccò il tubo. Rilasciò il laccio emostatico e le pinze, e Claire guardò lascura linea di sangue rosso scendere lungo la plastica e scomparire dentro unasacca di raccolta. “Bene,” disse lui. “Hai un flusso eccellente.”
“Io… non sono sicura di come prenderla, a dire il vero.”
Luifece spallucce. “Ha buoni colore e pressione, e l’aroma è piuttosto fresco.Molto buono.”
Clairesi sentì ancor meno bene una volta che disse quello; lo descriveva come fosseun amante del vino che parlava della sua annata preferita. In effetti, sisentiva come vagamente malata, ed appoggiò la testa contro i soffici cuscini,mentre fissava un allegro poster attaccato al retro della porta.
Oliversi spostò da lei a Shane, e dopo aver preso un paio di profondi respiricalmanti, lei smise di studiare la foto del gattino e guardò il suo ragazzo.Era teso, ma cercava di non sembrarlo; lei poteva accorgersene dalla faccia tesaleggermente pallida, e dal modo in cui le sue spalle si erano irrigidite,evidenziando i muscoli sotto la maglia. Arrotolò la manica senza una parola, edOliver – anche lui in silenzio – mise il laccio al suo posto e gli diedeun’altra pallina da stringere. Diversamente da Claire, che era stata a malapenain grado di intaccarla, Shane quasi la appiattì quando la strinse. Le sue veneerano visibili per lei anche attraverso la stanza, ed Olive vi passò appena ledita, senza mai incontrare lo sguardo di Shane, e poi fece penetrare l’ago cosìvelocemente e fluidamente che quasi Claire non lo vide. “Due pinte,” disse aShane. “Rimarrai comunque indietro rispetto alla tua scheda, ma immagino chenon dovremmo togliertene di più in una sola volta.”
“Sembrideluso.” La voce di Shane venne fuori debole e flebile, e poggiò la testacontro i cuscini mentre stringeva gli occhi chiusi. “Dannazione, odio questacosa. La odio davvero.”
“Loso,” disse Oliver. “L’odore del tuo sangue parla per te.”
“Secontinui a parlare così, ti tiro un cazzotto.” Shane lo disse piano, ma dicevasul serio. C’era un muscolo teso come un cavo d’acciaio nella sua gola, e lasua mano strizzava la palla di gomma in pressioni convulse. Oliver rilasciò illaccio emostatico e le pinze, ed il sangue di Shane si mosse lungo il tubo.
“Possospecificare l’uso per la mia donazione?” Domandò Claire. Quello catturòl’attenzione di Oliver, ed anche Shane sollevò una palpebra per guardarla.“Visto che la mia è volontaria.”
“Si,credo,” disse Oliver, e tirò fuori un pennarello nero. “Nome?”
“L’ospedale,”disse lei. “Per le emergenze.”
Luile diede una lunga e misurata occhiata, e poi fece spallucce e disegnò unsemplice simbolo a croce sulla sacca – prima di rimetterla sul supporto difianco alla sedia.
Shaneaprì la bocca, ma Oliver disse, “Non pensarci neppure. Il tuo è già statoassegnato.”
Shanerispose con un suono strozzato.
“Precisamenteil motivo per cui non è sul mio conto,” disse Oliver. “Io ho certi standard.Adesso, se qualcuno di voi dovesse avvertire nausea o debolezza, premete ilbottone. Altrimenti, sarò di ritorno tra pochi minuti.”
Sirialzò e si avviò verso la porta, ma esitò con la mano sulla maniglia. Si giròdi nuovo verso di loro e disse, “Ho ricevuto l’invito.”
“Perun momento Claire non seppe di cosa stesse parlando, ma poi disse, “Oh, ilparty.”
“Ilparty di fidanzamento,” disse lui. “Dovresti parlare con i tuoi amici aproposito della … situazione politica.”
“Io… cosa? Di che stai parlando?”
Gliocchi di Oliver si fermarono sui suoi, e lei si rese conto di qualchecostrizione vampirica, ma non sembrava affatto che lui la stesse provocando.“Ho già provato ad avvertire Michael,” disse. “E’ avventato. Molto avventato.La comunità dei vampiri di Morganville è già … inquieta; credono che agli umanisia stata data troppa libertà, troppe licenze per le loro attività serali. C’èsempre un rapporto chiaramente stretto tra –“
“Serialkiller e vittime?” buttò lì Shane.
“Protettorie Protetti,” disse Oliver, lanciando uno sguardo minaccioso al suo ragazzo.“Rapporto che è una necessità libera da troppe complicazioni emotive. E’ unobbligo, che i vampiri possono capire. Questa … connessione tra Michael e latua amica umana Eve è … grezzo e disordinato. Adesso che minacciano diufficializzarla con uno status legale … ci sono delle resistenze. Da entrambele parti, sia dai vampiri che dagli umani.”
“Aspetta,”disse Shane. “Ci stai seriamente dicendo che la gente non vuole che loro due sisposino?”
“C’èuna certa sensazione che non sia appropriato, né saggio, permettere unmatrimonio tra umani e vampiri.”
“Questoè razzismo!”
“Nonha nulla a che vedere con le razze,” disse Oliver. “Ha tutto a che vedere conle specie. Vampiri ed umani hanno una certa relazione, e dal punto di vista deivampiri, è una relazione predatoria.”
“Credoche tu volessi dire parassita.”
L’umoredi Oliver si infiammò, cosa che è pericolosa; la sua faccia cambiò,letteralmente trasformandosi, come se il mostro al suo interno stesse cercandodi venire fuori. Poi passò, lasciando però una sensazione nella stanza, unoshock formicolante che fece chiudere il becco persino a Shane, almeno per ilmomento. “Alcuni non vogliono che Michael ed Eve si sposino,” disse. “Da partemia potete sapere che persino quelli che ne sono indifferenti credono che andràa finire male per tutti i coinvolti. Non è saggio. L’ho detto a lui, ed hoprovato a dirlo a lei. Adesso dico a voi di fermarli.
“Nonpossiamo!” disse Claire, inorridita. “Si amano!”
“Questonon ha nulla a che vedere con quello che sto dicendo,” le disse il vampiro, edaprì la porta della stanza. “Non mi importa nulla dei loro sentimenti. Io stoparlando della realtà della situazione. Un matrimonio è politicamentedisastroso, e scatenerà problemi che sarebbe meglio lasciare a covare. Ditegliquesto. Ditegli che sarà fermato, in un modo o nell’altro. Meglio se sono loroa fermarsi.”
“Ma–“
Laporta sbatté su qualunque cosa lei avesse da dire, e comunque, Claire non erasicura di averne davvero qualche idea. Guardò verso Shane, che sembrava senzaparole tanto quanto lei.
Mafu lui, ovviamente, il primo a ritrovare la voce. “Bèh,” disse, “gliel’ho dettoanche io.”
“Shane!”
“Guarda,vampiri ed umani insieme non sono mai stati una buona idea. Sarebbe comemettere insieme gatti e topi. Finisce sempre male per il topo.”
“Nonsi tratta di vampiri ed umani. Si tratta di Eve e Michael.”
“Cheè differente come, esattamente?”
“E’… lo è e basta!”
Shanesospirò e poggiò la testa contro i cuscini. “Bene,” disse. “Ma te lo scordi cheio spezzi il cuore di Eve. Sarai tu a dirle che il matrimonio è saltato, pergentile cortesia del quasi boss dei vampiri. Solo fammelo sapere, così possomettere gli auricolari su silenzioso prima che comincino le urla ed i pianti.”
“Seiun tale codardo.”
“Stosanguinando dentro una sacca,” fece notare lui. “Credo di essermi guadagnatoqualche tipo di medaglia anti-codardia.”
Leigli tirò contro la sua palla di gomma.
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