Da qualche tempo lo scenario dell’editoria italiana è attraversato da un vento di novità: è nato Bookolico (il nome è francamente geniale), una app mobile per la lettura di ebook in streaming on-demand, disponibile al momento solo per iPad (ed è la stessa Apple a segnalarla tra le migliori nuove app). In estrema sintesi, il download della app è gratuito, occorre registrarsi su www.bookolico.com e pagando un abbonamento mensile si potranno leggere tutti i libri che si vuole, selezionandoli fra la quarantina di editori che hanno aderito all’iniziativa, numero in crescita costante.
Abbiamo chiesto a Marco Cardillo, cofondatore e social manager di Bookolico, di raccontarci qualcosa di questa nuova e appassionante avventura.
Benvenuto Marco, e grazie davvero per la tua disponibilità. Come sai, ho avuto occasione di “testare” Bookolico e ne sono stato davvero ben impressionato: quali sono gli ulteriori miglioramenti che vorreste apportare in futuro alla piattaforma?
Ciao Alfonso, un saluto a te e ai vostri lettori. Ti ringrazio per il giudizio positivo sul nostro operato. In realtà siamo solo all’inizio di un lungo percorso, quindi le cose da fare sono ancora tante, a cominciare dallo sviluppo della nostra app anche sui dispositivi Android (al momento, infatti, l’app funziona solo su iPad). Inoltre, ci sono alcune migliorie che intendiamo fare al più presto: la consultazione del catalogo va migliorata, alcuni bug vanno corretti e, soprattutto, dobbiamo aumentare il catalogo, rendendolo il più grande e vario possibile. Stiamo lavorando duramente su tutti questi fronti.
Anche in ambito culturale una delle parole d’ordine è ormai diventata: “social”. Quali sono le caratteristiche social di Bookolico e quale credi possano esserne gli sviluppi?
Il concetto di social su Bookolico è preminente. La nostra app, infatti, è organizzata come un vero e proprio social network per lettori: si può seguire l’attività degli altri lettori, delle case editrici e degli autori. Si rimane sempre aggiornati sulle letture di quegli utenti di cui si condividono i gusti. Si può consigliare il prossimo libro da leggere agli amici, sia dentro l’app, sia fuori, grazie al collegamento a Facebook. Come sviluppi futuri, immaginiamo un’app in cui gli editori e gli autori possano gestire, in prima persona, le proprie pagine, e i lettori possano produrre anche loro dei contenuti, ad esempio integrando il proprio blog all’interno dell’app. Insomma, come vedi le strade da seguire sono tante, non ci sarà mai da annoiarsi.
Fermo restando che la contrapposizione ebook vs. libro cartaceo mi sembra abbia raggiunto le stesse caratteristiche di stucchevolezza dell’antica diatriba digitale vs. pellicola, mi chiedevo come fosse stata accolta la vostra iniziativa dalle case editrici italiane.
L’accoglienza riservataci dalle case editrici è stata molto varia, ma, direi, tutto sommato ampiamente positiva. Gli editori medi e piccoli aderiscono volentieri a Bookolico, individuando nello streaming il futuro della distribuzione digitale libraria. Altri editori, invece, specie i più grandi, aspettano di vedere come evolverà la situazione nei prossimi mesi, prima di aderire. In Italia è ancora diffuso un certo scetticismo nei confronti del digitale; anzi, in alcuni casi possiamo parlare di vero e proprio ostruzionismo… mentre in altri paesi è ormai l’ebook a trascinare il mercato editoriale.
Mi rendo conto che nessuno ha una risposta unitaria al quesito, ma mi chiedevo come interpretassi la “crisi della lettura” segnalata dai dati Nielsen in Italia e quali possano essere cause e iniziative per la risoluzione.
Questo è un tema complesso che meriterebbe una discussione a parte. Premetto subito che la lettura è la più grande passione della mia vita, e non riuscirei mai a farne a meno. Ma spesso sento parlare di libri in maniera troppo idealistica e romantica. La realtà è che il libro, al giorno d’oggi, è un bene di consumo che deve competere con molti altri. Nella vita di ogni giorno, oltre ai nostri fatti privati, come lavoro e sentimenti, riceviamo una quantità di stimoli impressionante, provenienti soprattutto da Internet. Per il libro è sempre più difficile emergere. Instillare nei giovani la passione per la lettura, quindi, non è facile. Mi fermo qui per evitare di dilungarmi. Mi limito solo a dire che l’ebook può essere sfruttato per far leggere di più, specie i giovani.
Non posso che chiudere domandandoti un consiglio: dacci una dritta su tre romanzi da leggere, naturalmente pescando all’interno di Bookolico!
Il nostro catalogo è in costruzione, contiamo di incrementarlo di migliaia di titoli già nelle prossime settimane. Al momento, le prime opere che segnalo sono: Anime nere, editore Rubbettino, un libro di cui si è molto parlato negli ultimi mesi, grazie all’uscita del film. Ed è un libro ambientato in quella zona della Calabria da cui proveniamo io e altri due membri del team (quindi la Calabria può essere anche startup, non solo ‘ndrangheta). Poi suggerisco i libri di Amélie Nothomb, pubblicati in Italia da Voland; la Nothomb è un’autrice belga molto famosa, ogni suo libro riscuote sempre un grande successo. E poi abbiamo in catalogo molta saggistica; un libro su tutti: Indignatevi! di Stéphane Hessel, edito da Add. Creare è resistere. Resistere è creare.
Sono debitore di un ulteriore ringraziamento a Marco: ho avuto la fortuna di poter testare in anteprima l’applicazione, e di vederla crescere versione dopo versione, scoprendo – tra l’altro – alcuni romanzi che mi erano sfuggiti e che valeva davvero la pena leggere. In bocca al lupo, Bookolico!
Alfonso d’Agostino
P.S. Potete agevolmente scaricare gratuitamente la app cliccando sul bannerino sottostante. Non perdetevela!