Books, Chocolate & Friends: Hunger Games di Suzanne Collins #2

Creato il 29 ottobre 2013 da Nageki @nagikka

Benvenuti cari lettori! state leggendo con noi Hunger Games?

Eccoci giunti al secondo appuntamento con l'iniziativa "Books, chocolate & friends" ideata da Café Literaire da Muriomu. Continuiamo insieme la lettura di "Hunger Games", primo volume della saga creata da Suzanne Collins. Devo dire che speravamo in una maggiore partecipazione per quanto riguarda questo gruppo di lettura, invece diversi iscritti hanno deciso di lasciare dopo poco. Io e Muriomu invece stiamo amando questa saga e fatichiamo ad interrompere la lettura in attesa del Martedi' successivo che rappresenta il via per l'immersione nei successivi sette capitoli.

Oggi parlaremo dei successivi sette capitoli (8-14), entrando nel pieno degli Hunger Games. Abbiamo assistito agli allenamenti dei tributi scelti durante la cerimonia della mietitura, addentrandoci meglio in quella che è la vera e propria regia dell'evento, approfondendo la psicologia di numerosi personaggi (incluso un flashback che riguarda l'amicizia tra Katniss e Gale).

Con mia somma gioia ho potuto constatare che la Collins ha dato ulteriore spazio a Cinna, lo stilista incaricato di studiare e preparare l'immagine di Katniss e Peeta. Cinna è l'unico abitante di

Capitol City che sembra discostarsi un minimo dai grotteschi personaggi che popolano la prima sezione del romanzo. Dotato di una visione a 360°, Cinna non pensa unicamente alla sua carriera, cercando di dare vita a costumi che resteranno nella storia degli Hunger Games, ma si interessa anche dell'essere umano che ha davanti. Heymitch, Effie e gli strateghi stessi sembrano non rendersi conto della realtà che si cela dietro all'evento per la cui organizzazione vengono pagati e non danno mostra di comprendere sentimenti e paure dei tributi (che a mio avviso vedono unicamente come carne da macello). Confesso di avere provato fastidio quando, a termine dell'organizzazione, Effie si congeda da Peeta e Katniss con le lacrime agli occhi, forse conscia del buon lavoro svolto e della sua possibile promozione. Cinna invece è diverso: si siede con Katniss, ne ascolta pensieri e turbamenti, è prodigo di consigli ed instaura con lei un rapporto umano.

"A poco a poco, il nervosismo si fa terrore, mentre prevedo quello che succederà. Potrei essere morta, proprio morta, tra un'ora. O anche meno.
- Vuoi parlare, Katniss? - chiede Cinna.
Scuoto la testa, ma dopo un istante gli tendo la mano. Cinna la chiude fra le sue. E rimaniamo seduti così fino a che una gradevole voce femminile annuncia che è ora di prepararsi al lancio.
[...]
- E ricorda questo: non mi è permesso scommettere, ma se potessi, punterei i miei soldi su di te.
- Davvero? - sussurro
- Davvero - dice Cinna. Si china e mi dà un bacio sulla fronte - Buona fortuna, ragazza in fiamme -


In sostanza, Cinna si discosta dall'indifferenza con la quale costumisti, strateghi e compagnia parlano degli Hunger Games. Per gli addetti si tratta di dare vita a uno spettacolo, insegnando ai tributi come muoversi, come atteggiarsi, quale copione seguire per conquistare il pubblico.

- Immagino che gli sia piaciuto il tuo carattere - risponde lui. - Hanno uno spettacolo da organizzare. Hanno bisogno di giocatori di forte temperamento -.


I tributi sono pedine manovrate da persone prive di scrupoli, oggetti, robot comandabili a piacimento. Numeri.

Dopo cena andiamo in salotto per vedere i punteggi comunicati in TV. Prima appare una foto del tributo, poi esce, in sovrimpressione, il punteggio che ha ottenuto.


Signore e signori, che i settantaquattresimi Hunger Games abbiano inizio. Millesettecentodue ragazzini massacrati. Ecco la sostanza degli Hunger Games, ecco quello a cui ho pensato più volte durante la lettura

del romanzo. Voi direte "ma è solo un romanzo!" ed avete ragione, ma vi siete mai soffermati a pensare a quanto sottile e impalpabile sia la differenza tra gli Hunger Games e gli spettacoli dei gladiatori? avete mai preso in considerazione il mercato degli Snuff movie? avete mai riflettuto sui sempre più diffusi pestaggi subiti da innocenti (spesso anche affetti da handicap) ad opera di ragazzini che registrano il tutto con il cellulare? filmati che vengono poi condivisi con amici o sulla rete. Trovate grosse differenze? a mio avviso gli Hunger Games sono una sorta di denuncia della società odierna, del monopolio assunto dalla tecnologia, della noia che affligge la popolazione, tanto da trovare sollievo unicamente nel seguire uno spettacolo atroce, trasmesso in diretta nazionale. Un po' come succede per il Grande Fratello, ai telespettatori è concessa la possibilità di gettare un occhio su quanto avviene all'interno dell'arena, scommettere sulla vita e sulla morte altrui, sfogare il proprio voyeurismo. Una scena capace di colpire allo stomaco è quella dell'incendio volontariamente scatenato dagli ideatori del programma, un'immensa massa di fuoco capace di distruggere chilometri di vegetazione, animali e esseri umani compresi. Perché? semplice, quel giorno non ci sono stati massacri mortali, il pubblico è annoiato, il programma rischia di perdere ascolti e dunque non si esita a uccidere con le proprie mani.

Tralasciando le mie elucubrazioni, devo dire che la Collins sa come tenere desta l'attenzione del lettore, così come gli streteghi sono ferrati nell'arte di mantenere vivo l'interesse dell'audience. Gli Hunger Games veri e propri sono dipinti con tratti essenziali ma realistici, si soffre con Katniss, si diviene vittime dei suoi stessi dubbi e delle delusioni che inevitabilmente solcano il suo cammino. Peeta sta fingendo? fino all'ultimo non si capisce quale sia la strategia adottata dal ragazzo, sempre ammesso che ce ne sia una.
Sopravvivere al linciaggio da parte degli altri partecipanti non è il solo pensiero di un tributo. Bisogna fare i conti con la fame, la sete e le trappole tese dai cosiddetti strateghi, come le temibili api che popolano il fitto sottobosco. O i proiettili infuocati. O la penuria di zone in cui rinfrescarsi. Come se il pensiero della propria imminente morte non fosse sufficiente a gettare nel panico i partecipanti.
Katniss è una cacciatrice, ha sempre dovuto provvedere alla propria famiglia e dunque si trova nel suo ambiente naturale, sa come abbattere la selvaggina e dimostra di essere sveglia, pronta a fronteggiare qualsiasi situazione con la determinazione e il sangue freddo che la contraddistinguono.
Lasciamo Katniss malconcia, vittima di un attacco da parte dei sopracitati insetti ma anche sorpresa di fronte al doppio colpo di scena ad opera di Peeta. Un presunto tradimento e poi una manifestazione di aiuto. Cosa nasconde?

Beh, probabilmente alcuni di voi lo sapranno, io invece non ho nemmenovisto il film, dunque vi saluto e mi rintano a leggere!

Passo il testimone a Tea & Recensioni. Aspetto i vostri commenti!!!! :)
Qui potete leggere la prima parte del gruppo di lettura dedicato a Hunger Games.
Mi raccomando fatevi sentire!!


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