La filosofia dello sharing sembra essere ormai una moda imperante nel capoluogo siciliano.
Dopo l'iniziativa comunale del taxisharing e il preannunciato (e tanto atteso!) bikesharing che dovrebbe essere attivo già prima dell'inizio della bella stagione, a Palermo arriva anche il booksharing e la cultura si fa sostenibile.
Condividere libri con il booksharing
Basato sulla filosofia “Prendi un libro, lascia un libro”, il booksharing è nato dall'idea del Coordinamento universitario UniAttiva che ha inaugurato ufficialmente il nuovo servizio per tutti gli appassionati della lettura, universitari o no, lo scorso 20 marzo.
Le regole del booksharing sono molto semplici: chiunque abbia voglia di concedersi la lettura di un nuovo libro, senza sborsare un euro, può rivolgersi all'auletta della Facoltà di Lettere dell'Ateneo palermitano (ex sede del Cot) e lasciare a disposizione di altri lettori il proprio, già letto. Come avere la certezza che il nostro tesoro non andrà perduto per sempre?
Per poter accedere al booksharing non sarà necessario essere immatricolati all'Università di Palermo, ma bisognerà lasciare nel registro di UniAttiva nome, cognome, numero di cellulare o indirizzo mail. In questo modo, non solo ogni utente potrà seguire l'iter del proprio libro concesso al servizio, ma potrà anche ricevere comunicazioni o notifiche di scadenza del prestito.
Al termine della lettura, sarà possibile prendere in prestito un altro libro, restituendo quello precedente.
Booksharing, la cultura che si fa sostenibile
Il booksharing richiama un'iniziativa già conosciuta nelle grandi metropoli di tutto il mondo, il bookcrossing, con la differenza che i libri invece di essere lasciati “into the wild” affinché chiunque vi si imbatta lo prenda con sé e continui a farlo viaggiare nel mondo, vengono gestiti tra le mura della facoltà e rimangono perfettamente tracciabili.
Ciò che si spera di far diffondere senza limiti con il booksharing è piuttosto una cultura a costo zero, che sfrutti l'università solo come punto di partenza e di riferimento per chiunque abbia voglia di allargare i propri orizzonti, studente o no che sia.
Ovviamente il servizio di booksharing è solo all'inizio e ha dato il via al suo cammino grazie a delle donazioni fatte a UniAttiva, ma la strada è ancora lunga. Si potrebbe pensare anche di sviluppare il servizio sfruttando le potenzialità dei social networks e creando una rete di appassionati che combinino e incrocino le loro letture. Staremo a vedere…
Intanto, riuscirà Palermo a dimostrare di meritare la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019 sfruttando il nuovo servizio di booksharing?