Basta parlare di libri; basta con i critici che ti chiedi sempre se il libro l’abbiano letto o no; basta con quelli che “O Eco o morte!” e con il libraio che se non chiedi il romanzo di quell’autore russo che solo lui e la madre hanno letto ti guarda come se avessi pestato una cacca di cane e non ti fossi pulito le scarpe prima di entrare nel suo tempio.
I libri non sono fatti solo per essere letti, sezionati, interpretati; sono scritti, impaginati, curati affinché tu li incontri. Ed è proprio di incontri che parla il nuovo (in tutti i sensi) programma che va in onda la domenica (e in replica durante la settimana) su SkyArte HD.
C’è una cosa che tutti noi lettori speriamo, auspichiamo, ci auguriamo: incontrare persone (che siano librai, editori, attori, colleghi, vicini di casa) con cui condividere la nostra passione e parlare dei libri che leggiamo, che incontriamo, in modo semplice, naturale, leggero.
Bookshow è un contenitore di incontri. Nel percorso di mezz’ora che Daniele Di Gennaro (l’uomo degli eventi) e il suo staff di minimum fax media ci indicano siamo guidati da un attore che nella sua città parla del libro che lo ha folgorato. E degli altri libri che, come ogni lettore, tiene sul comodino o in un cassetto del suo cuore. Non sono semplici consigli di lettura. È un raccontare, per emozioni, ricordi della trama esposta in modo essenziale, semplice e accattivante, un incontro con un libro (alcuni libri) speciale.
La protagonista della prima puntata è una Carolina Crescentini che si evolve con il fluire del programma. Un po’ impostata nelle prime battute, scivola piano piano verso un racconto di pancia, più che di diaframma, facendo immaginare la timidezza che tutti abbiamo, sulle prime, nel parlare “di libri”. Timidezza che si scioglie quando vedi che dall’altra parte hai qualcuno che ti capisce, ti ascolta, non vede l’ora di raccontarti l’ultimo libro che ha avuto far le mani. Il suo libro del cuore è anche uno dei miei preferiti, Open di Andre Agassi (di cui ho parlato qui).
Se dovessi citare frasi essenziali, battute del programma per farne comprendere lo spirito dovrei trascriverlo tutto, punto per punto. Come l’intervento del libraio Alessandro Alessandroni che dalla pancia della sua libreria (Altroquando, una delle più indipendenti e “vere” librerie di Roma) ci fornisce una serie di spunti su cui riflettere e che in molti condividiamo: la scuola che non sa scegliere libri che catturino l’attenzione dei ragazzi (e un buon montaggio ci mostra quanto e in che maniera social e moderna venga ancora letto il Don Chisciotte), o l’importanza di avere un librario che ti sappia suggerire i libri adatti a te, pur avendo i best seller di conduttori e opinionisti già incartati dietro il banco, pronti a un uso della libreria stile mordi e fuggi.
Il dialogo con il librario fa da punto di passaggio e spunto per un gioco divertentissimo e dissacrante (perché con i libri si può giocare, senza per forza tirarli a canestro come i ragazzini fuori luogo e fuori tempo della “pubblicità progresso”). Paolo Calabresi, stupendo Biascica in Boris, inviato delle Iene, attore e personaggio romano de Roma testa la conoscenza del classico dei classici, che ancora si propina nelle scuole e che nessuno legge, rilegge, ricorda. In giro per il centro di una Roma già bella di per sé, ma resa stupenda, viva e pulsante da riprese perfette e montaggio dal ritmo impeccabile, pone delle domande semplici e a bruciapelo sul romanzo ai passanti. Che divertiti si prestano al gioco, “rischiando” di vincere una copia del tomo (e va detto che forse per par condicio sono state mostrate edizioni diverse di tante case editrici. Bravi!)
Non si poteva immaginare chiusura migliore se non con uno scrittore. Sono le parole in libertà di Sandro Bonvissuto, “caso editoriale del 2012”, come dice la splendida, calda e rilassante voce narrante del documentario. Un altro incontro fra i vicoli di una “Roma accartocciata”, come quella che lui racconta nel suo libro Dentro. Libro che ci è venuta voglia di leggere. Come tutti gli altri che abbiamo incontrato in questa bellissima mezz’ora.
Un programma che informa, diverte, dà consigli di lettura, fa riflettere, porta in giro per le più belle città d’Italia e in più ha una regia, un montaggio, una narrazione e perfino una voce fuori campo perfettamente curati e perfetti è proprio quello che ci voleva per “dissacrare” e rendere più accessibile un mondo – quello dei libri – che, raccontato nel modo giusto, è meraviglioso.