DAL 24 APRILE 2013 IN LIBRERIA
Un vero e proprio labirinto narrativo. Un linguaggio incoerente e sgrammaticato, a tratti spinto verso una comicità irresistibile, ma anche sintomo di un’epoca al collasso culturale… E perchè Cattiverìa ha l’accento sulla “i” ?
“Perché io mi sono fatta tutto il quadro della questione come a un piero angelo stampato, e perciò, tu, ora, per farti il favore, ascolta il consiglio mio: immaginati la migliore storia in cui non si fa altro che morire, sforzati, fai un respiro lungo lungo e riempiti la bocca di tutta l’acquolina che puoi, riempitela sulla fiducia, perché io ti prometto che sarà una storia per come la vuoi tu, la mia, una di quelle con tutto il bene che finisce male e la sofferenza del cane e la speranza del cacio e la faccia bianca di sticchio e il cuore tutto sanguinato e niente, proprio nisba, che ti sembrerà fuori posto”.