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Lo Stato, il governo, il ministero dell’Economia o chi per loro, non riescono a porre riparo all’emorragia dei conti pubblici: a fronte di valanghe di soldi versate dai contribuenti onesti nella casse dell’erario, altrettante e ben più ingenti somme di denaro ne fuoriescono, andandosi a disperdere nei rivoli degli sprechi, della corruzione e delle ruberie! Il rapporto debito-Pil nel “Paese delle Tasse” ha raggiunto il 132,6% nel 2013. Lo comunica l'Istat precisando che si tratta del livello più alto dal 1990, anno di inizio delle serie storiche confrontabili. Nel 2012 il debito era al 127,0% del Pil. Il rapporto deficit-Pil è stato pari al 3,0% nel 2013. Nel 2012 il deficit si era ugualmente attestato al 3,0%. Nell'ultima nota di aggiornamento al Def, il governo aveva previsto un rapporto debito-Pil per il 2013 al 133,0% (a legislazione vigente). La pressione fiscale complessiva nel 2013 è risultata pari al 43,8%. Le entrate totali della Pa, sono pari al 48,2% del Pil, Le imposte dirette salgono dello 0,6%, essenzialmente per effetto dell'aumento dell'Ires e dell'imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi da capitale. L'avanzo primario italiano (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è stato pari nel 2013 al 2,2% in rapporto al Pil (34.722 milioni di euro). Nel 2012 era al 2,5%. In tutto questo la casta ingrassa e le famiglie tirano la cinghia: stipendi e pensioni da fame, disoccupazione e sotto-occupazione. Le famiglie italiane sono allo stremo tagliano dappertutto e tagliano pure sul carrello della spesa! La spesa per gli alimentari è caduta del 3,1%, quella per la sanità del 5,7% e quella per l'abbigliamento del 5,2%. Non resta, altro da fare, che limitarsi pure nell’aria che si respira!?