Il vicesindaco Laura Baronchelli
BORGARELLO (pv). A Borgarello i servizi e le strutture sono carenti, mentre il terreno edificabile prolifera a scapito del suolo agricolo.E’ un quadro amaro quello che traccia il vicesindaco di questo paese dell’hinterland pavese Laura Baronchelli che ha avuto anche la delega di assessore all’ambiente e all’edilizia pubblica e privata.
A fronte di un continuo aumento della popolazione, il vicesindaco indica come priorità l’istituzione di un ambulatorio medico, l’ampliamento del plesso scolastico, la costituzione di un nuovo municipio ed il completamento del cimitero.
“Tutto ciò tenuto conto del patto di stabilità che oggi grava anche sui piccoli comuni – precisa -. E’ necessario allontanare gli appetiti speculativi che ancora oggi persistono a causa di un Pgt a mio avviso dissennato, approvato nel 2009 alla fine della giunta Vitolo.Questo documento ha trasformato circa 300mila metri quadri di suolo agricolo in terreno edificabile. Il PGT è attualmente in scadenza e verrà rivisto seguendo un diverso indirizzo politico”.
Le considerazioni del vicesindaco Baronchelli derivano da una conoscenza del territorio radicata negli anni.
“Mi sono sempre occupata della comunità in cui vivo – racconta - interessandomi alle problematiche attinenti alla scuola, ai servizi e all'ambiente. Circa 15 anni fa, insieme con alcuni cittadini di Borgarello, abbiamo iniziato ad approfondire le scelte politico/amministrative del nostro comune cercando di evidenziare come la sproporzione fra l'incremento residenziale e l'offerta dei servizi non fosse adeguata all'aumento dei residenti. Per non parlare della discutibile speculazione con consumo di suolo attuata in quel decennio e di cui ancora oggi stiamo pagando le conseguenze. Gli oneri di urbanizzazione, secondo noi, non erano stati convertiti in opere pubbliche adeguate. Così abbiamo cercato di promuovere un pensiero critico in paese, impegnandoci personalmente attraverso una lista elettorale attiva dal 2004”. E’ un periodo difficile questo per Borgarello, soprattutto dopo il recente ultimatum della società che si è aggiudicata la costruzione del tanto discusso centro commerciale locale. Se entro questa settimana, infatti, il Comune non si deciderà a dare seguito alla richiesta di realizzazione dell’insediamento, l’azienda bergamasca Progetto Commerciale Srl è pronta a chiedere 2 milioni di euro di danni. E questo solo per iniziare.
Dopo ben 14 anni di tentativi di sbloccare la questione, la società ha ufficialmente aperto le "ostilità" nei confronti della giunta Lamberti. Gli avvocati della società hanno quantificato in oltre 2 milioni di euro il potenziale risarcimento.
“Non è certo la minaccia del “Progetto Commerciale” a farmi cambiare la mia posizione – ha replicato il vicesindaco Baronchelli – ma la società dovrebbe indirizzare questo ultimatum al TAR che ha accolto i ricorsi delle associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente e dei Comuni di Pavia e San Genesio”.
Il terreno su cui dovrebbe sorgere il centro commerciale potrebbe in effetti tornare a essere agricolo.
La proposta dell’amministrazione Lamberti dovrà essere però prima condivisa dalla cittadinanza e approvata dal consiglio comunale ma il destino del megamarket rimane legato al nuovo Pgt al quale potrebbe proprio toccare il compito di scrivere la parola “fine” al progetto di insediamento commerciale inseguito da oltre un decennio dalla società bergamasca.
E sul sito del Comune dal 27 ottobre è intanto apparso il Documento di avviodel procedimento relativo alla redazione di un nuovo PGT
a cura di Serena Baronchelli