Borgaro: pullman 69 sdoppiato e controlli

Creato il 30 ottobre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Negli ultimi giorni, il comune di Borgaro, situato nella prima cintura di Torino, e il pullman numero 69 che vi fa capolinea sono stati al centro dell’attenzione dei media regionali.
Le polemiche dei cittadini nascono perché l’autobus passa davanti a uno dei campi nomadi più grandi della città.

Sono nate anche alcune pagine Facebook di protesta, e le lamentele più ripetute sono legate a casi di furti e aggressioni.
Alcune affermazioni che si possono leggere sui social: “Gli zingari ci aggrediscono”, “Nessuno interviene”, e addirittura “Hanno tagliato i capelli ad una ragazzina”.
L’ultima aggressione risale alla settimana scorsa, quando un tentativo di furto, in particolare di un cellulare, è avvenuto ai danni di una tredicenne. Proteste tali che il sindaco di Borgaro, Claudio Gambino (PD), in accordo con l’assessore ai trasporti Luigi Spinelli (SEL), ha deciso per un cambiamento radicale: chiedere ad ATM, la società che gestisce la famigerata linea 69, di sdoppiarne il percorso.

Uno dei due pullman compierebbe il percorso normale, senza alcuna variazione di sorta; il secondo, invece, terminerebbe la corsa proprio al campo nomadi.
Concordi gli amministratori, che la riterrebbero “l’unica soluzione per garantire la sicurezza” dei cittadini. Sono stati fatti tentativi precedenti per cercare di riequilibrare la situazione, come far salire a bordo dei pullman alcune pattuglie di vigili che facevano parte del progetto “Linea sicura”, operativo nel mese di settembre nelle fasce orarie più usate dagli studenti, cioè dalle 7 alle 9 e dalle 12 alle 14, che comunque non ha avuto seguito sul lungo periodo.

La proposta, definita da molto scioccante, sembra però aver ammorbidito i toni, anche a causa delle accuse di razzismo, mosse soprattutto dalla destra e dalla Lega Nord, a cui Gambino ha ribattuto: -Respingo ogni accusa di razzismo.
Non tutti gli episodi vengono denunciati perché avvengono mentre le persone vanno a scuola o al lavoro.
Solo dopo vengono denunciati sui social network o alle amministrazione comunali.
Noi non possiamo, e io nemmeno, più tollerare l’assenza di regole e l’assenza di Stato. Bisogna che lo Stato se ne faccia carico. Non si può parlare di integrazione senza il rispetto delle regole.-
GTT infatti, pur avendo preso coscienza del problema, ha accantonato l’idea di sdoppiare la linea a favore della presenza permanente di una squadra di vigilanza, attiva giù dal 27 settembre: -Già da oggi i controlli sulla linea 69 sono stati intensificati attraverso una squadra fissa costituita da controllori ed assistenti alla clientela operativa tutti i giorni della settimana.”


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