Filippo Locatelli, impegnato nel comitato acqua bene comune, si è trovato recentemente alle prese con una bizzarra storia legata a un appalto a Borgo Loreto, quartiere di Cremona dove si trovano vari condomini di edilizia residenziale pubblica, con numerosi alloggi popolari.
Tutto è cominciato dalle analisi delle bollette di acqua, luce e gas, risultate troppo alte per non poche famiglie residenti, assegnatarie di un alloggio popolare con affitto calmierato. Famiglie con disabili, persone non autosufficienti, in seria difficoltà economica da tempo.
Cercando di comprendere perché la bolletta era tanto alta, il Locatelli ha chiesto chi ha compiuto lavori di ristrutturazione, dato che risultava una dispersione di calore dalla centrale Aem alla stazione di distribuzione del condominio. Una questione aperta presso non pochi condomini a Cremona. Molte persone sono in difficoltà a causa di queste bollette, che non riescono più a pagare. Non poche si sono viste togliere acqua, luce e gas. Per questo si sono rivolte agli ormai esperti volontari del Comitato acqua bene comune.
Filippo Locatelli dunque scopriva che la ditta che ha fatto i lavori non era iscritta alla Camera di commercio. L’Aler ha risposto che non ne sapeva nulla, il Comune ha risposto, mediante un geometra dei Lavori pubblici, che l’iscrizione c’era ma non era stata depositata.
“E dopo sei mesi circa l’iscrizione alla Camera di Commercio – ci ha spiegato Filippo Ceccarelli stasera – è saltata fuori. La ditta risulta composta da tre persone, tutti e tre albanesi. Solo loro tre”. La questione si pone: come hanno fatto in tre a fare i lavori per decine di appartamenti, poco meno di 50?
Più che altro si vuole capire come mai, perché ci si trovi di fronte a una documentazione che suscita tante domande. La documentazione originale è in mano allo stesso Locatelli, che ha chiesto a sua tempo la visura alla Camera di commercio e tenuto i contatti con le istituzioni cremonesi.
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