Io generalmente snobbo le produzioni televisive italiane. Sì sono snob, sì le snobbo. Non vi sto a spiegare nemmeno tutti i motivi nel dettaglio, chiedo solo la soppressione qualora qualcuno dovesse vedermi guardare una fiction con Terence Hill o con Beppe Fiorello. Gli USA e l’Inghilterra stanno centinaia di anni avanti, per qualità degli attori, delle sceneggiature, di chi ci lavora, per la voglia di sperimentare, per l’inventiva, insomma noi quinto mondo, loro sono già su Giove. Sì certo, pure loro hanno della gran bella merda, ma per fortuna è ben bilanciata da produzioni eccellenti. Cosa che non si può dire del nostro bel paese. Sì sono snob e esterofila, finché in Italia non produciamo qualcosa che si avvicini anche in minima parte a “Mad Men” o a “I Soprano” o a “The West Wing” o a “The Wire” continuerò a pensarla così e ad avere ragione. No, non è questione di gusti. No, basta con questa menata della soggettività. Se qualcuno pensa che “Carabinieri” sia meglio di “The Wire” semplicemente non capisce un cazzo, punto.
Ogni volta che faccio questo discorso mi sento dire “Eh beh però in Italia abbiamo avuto Coliandro, Boris e Romanzo Criminale – La serie“. La serie di Romanzo Criminale non mi interessa. Sono molto affezionata al libro, ho adorato il film, non ce la faccio a vedere un nuovo Freddo, un nuovo Libanese, etc etc. C’ho provato, è andata male. Coliandro è probabilmente il prodotto televisivo italiano migliore degli ultimi tempi. E infatti la Rai l’ha silurato. Probabilmente per far posto a una qualche serie del cazzo con qualche attore del cazzo e con qualche attricetta raccomandata che di cazzi uuuuh se ne sa.
A Boris invece ho voluto dare una chance e ho fatto bene. Ho scoperto una comedy molto divertente, sebbene la prima stagione mi abbia lasciato con più di una perplessità. La seconda mi ha fatto cappottare dal ridere in più occasioni, la terza resta inferiore ma godibile. E’ un ottimo prodotto italiano, è molto italiana, non vuole fare il verso ai prodotti ammeregani (se non per amor di citazione) al contrario di altre fiction e soprattutto fa ridere. Fa ridere con volgarità, parolacce, prese per il culo, ma fa ridere. Perché anche saper usare la volgarità al momento giusto è un’arte (cosa che i tizi dei cinepanettoni non hanno mai imparato).
Vabbè se ne avete l’occasione ve la consiglio. Come ho scritto poco su è un prodotto visceralmente italiano, che parla di vizi e virtù della nostra terra e questo è apprezzabile, perché lo fa con lucidità e acume, tocca nervi scoperti su un certo malcostume tutto italico che serpeggia in lungo e in largo. Ecco è una serie vera, purtroppo. E poi fa ridere. E poi è ben recitata. Ma che volete di più?
Sì lo so, ho un po’ la sindrome dell’io so tutto e voi non sapete un cazzo, è vero, ma onestamente dietro alla favola dei gusti si nascondono tantissimi orrori. Orrori che appianano differenze anche abissali che non vanno appianate, al contrario, vanno evidenziate. Insomma, c’è veramente tanta mediocrità a questo mondo, perché non scegliere di vedere qualcosa di bello?