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Boris Asaf’ev – Prelude II

Creato il 16 luglio 2012 da Cristiano Porqueddu @Cristiano195
Boris-Asafiev-Prelude-2

(C) Editions Orphée – www.editionsorphee.com

Boris Asaf’ev - Prelude II
da “12 Preludes for Guitar”

Cenni analitici
L’autore mescola sapientemente l’elemento di sottofondo e di canto in un’unica cellula composta da due quartine di semicrome. E’ infatti pressoché impossibile non percepire il rilievo melodico delle tre note (le ultime due della prima quartina di semicrome e la prima della seconda) anche se questo, graficamente, non risulta. La prima parte (le prime 8 battute), con carattere espositivo, hanno proprio la funzione di evidenziare questo disegno per chiudersi, quasi subito (B7-B8) con un breve ma fantasioso agglomerato sul registro medio-basso dello strumento.
La ripresa (B9), conferma l’elemento iniziale e si differenzia con uno sviluppo cromatico (B13-B15) che appare come un’improvvisazione all’interno della breve pagina per poi richiudere (B16) con una breve escursione diatonica che riporta al re maggiore iniziale. La coda non è altro che la doppia ripetizione del primo inciso e una chiusa sul registro alto.

Tecnica e scelte interpretative
La fusione dell’elemento secondario con l’elemento principale a livello di scrittura era presente anche nel Preludio I ma qui l’autore, considerata la vicinanza dei registri, pare quasi divertirsi a mascherare continuamente la melodia principale con il sottofondo. E’ anche per questo motivo che nella scelta di un tactus ritmico da adottare ho preferito un allegretto ad un più apparentemente congruo andantino. Grazie ad un movimento più rapido è infatti più semplice rilevare nelle singole immagini due veri e propri lati, uno solare, l’altro un poco più scuro ed evitare di cadere in pronunce stucchevoli causate anche alla triplice ripetizione (in 20 battute) dello stesso elemento tematico.

Il breve divertimento cromatico (B13-B15) esula dal contesto tonale ed è inserito repentinamente rispettando l’andamento oscillatorio (registro medio-basso / registro medio-acuto) per poi stabilizzandosi su un breve inciso cromatico tra la prima e la seconda corda, in prima posizione. E’ un buon momento per deformare l’andamento ritmico a piacere, preferibilmente rallentando considerata la forma metrica della B15. Nella ripresa, dopo la B16, sarebbe preferibile non  riprendere la dimensione sonora iniziale ma usare l’inciso tematico ripetuto per terminare su un mp, intento evidenziato anche dall’uso del registro  nella B19 e dall’armonico.


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