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Boris Asaf’ev - Prelude III
da “12 Preludes for Guitar”
Cenni analitici
Il tema principale nella tonalità di impianto di la maggiore ha due momenti espositivi. Il primo va dalla B1 alla B7, il secondo dalla B8 alla B10. In entrambi i momenti viene fatto uso dell’inciso iniziale – che come nel Prelude II fa uso di elementi melodici e di accompagnamento non graficamente separati – senza modifiche ma la seconda parte rafforza l’uso di un abbellimento (quartina di biscrome ripetuta) ed estende la melodie principale ad un registro più acuto.
La sezione centrale del brano (B11-B19) si divide in due parti rinnovate da una nuova figurazione ritmica (B11 e B15) basata su terzine di semicrome che contrastano l’andamento iniziale. L’escursione continua tra registro medio e acuto è mantenuta in scala più ampia rispetto all’inciso iniziale ma è comunque evidente.
La ripresa non dà spazio a sviluppi ma conferma l’elemento tematico (con il supporto di intervalli di terza che rendono la visione tonale del brano ancor più chiara), prosegue con una coda dove la melodia, che galleggia su accordi di tre note, da un registro medio-acuto (B24) si porta ad un registro medio-basso (B29), e chiude con una piccola scala di semicrome che riporta al registro acuto e precede l’accordo staccato finale.
Tecnica e scelte interpretative
Anche se non indicate, prima di effettuare ogni scelta interpretativa ritengo necessaria l’aggiunta di indicazioni di agogica e di alcuni respiri (quando non sono corone) per una migliore definizione delle singole frasi. Un esempio di applicazione di questo procedimento, nella B6, a chiusura della prima esposizione del tema, così come nella B10, che chiude la seconda parte della prima sezione del brano. Stessa soluzione andrebbe applicata nella B14 e B19. Nella prima sezione suggerisco un suono chiaro sulle parti strette e, per tutto il brano, volumi di suono non superiori al mf.
La modulazione ex-abrupto dalla B10 alla B11 rende facile l’individuazione di un timbro leggermente più scuro – anche a seguito della modifica del registro - e un maggior rigore metrico nella pronuncia del nuovo inciso ritmico composto da terzine congiunte il cui flusso è interrotto dalla croma e dalle due semicrome. Dalla B11 alla B13 sarebbe meglio non alterare il tactus ritmico, operazione più consona nella B14 dove il canto (registro acuto) viene lasciato solo. La seconda parte di questa sezione centrale, dato lo sviluppo del concetto espresso nelle B11-B12, apre ampi spazi a scelte interpretative con sostituzioni timbriche, inversioni dinamiche ecc. L’unico punto fermo dovrebbe essere l’aggiunta di un lieve rallentando in B19 per consentire una ripresa del primo tema.
Nella coda finale ho preferito staccare il fondo accordale della melodia (V-I) in prima corda che invece viene lasciata vibrare. Si tratta di una sezione che non dovrebbe necessitare di grandi interventi a livello ritmico cosa invece che potrebbe funzionare nella chiusura con la tre quartine di semicrome, pronunciate con un leggero accelerando.