Questa settimana inizierò le sessioni di registrazione per i 12 Preludi per chitarra del compositore russo Boris Vladimirovic Asafiev (1884 - 1949).
Fin dalla primissima lettura (mesi fa) di queste pagine la sensazione più immediata fu la sorpresa: la scrittura è nuova ed estremamente originale.
Ho fatto riferimento alla pubblicazione delle Orphée Publications (“The Russian Collection Volume VI”) che si basa sui manoscritti autografi del compositore.
Il volume può essere acquistato qui.
La durata dei singolo preludi è piuttosto ridotta ma c’è tutto lo spazio per dar forma al risultato finale.
Il Prelude I è, in effetti, una perlustrazione idiomatica dello strumento (uso di corde a vuoto) e della sua capacità di tenuta del suono. Il rischio è quello di banalizzarne l’esecuzione trasformandolo in una prova di virtuosismo meccanico (da ginnasta, lo chiamo) quando invece si tratta di un evidente gioco di luce-ombra. E’ interessante osservare come questa pagina, paradossalmente, dia risultati migliori su livelli di volume non troppo alti.
Il Prelude II è molto breve e ricalca la scrittura del primo ma fa un uso dei singoli elementi ben diverso: qui è ben identificabile una semplice linea melodica - quasi una berceuse - che emerge dall’effluvio delle note che l’accompagnano. La lettura è tutto sommato semplice e nella parte centrale (non visibile in questa immagine) un gioco cromatico sui registri medi sembra far intravedere un fondo non definito che sfugge alle regole della tonalità.
E’ senza dubbio pensato per essere suonato in sequenza al primo.