Premesso che la democrazia è il sistema di contare le teste invece che romperle e la caratteristica delle spirito democratico è quello di sentire il dovere di capirsi a vicenda, e di tenere reciprocamente conto delle proprie opinioni. Ma come si tiene conto della volontà degli altri? Anzitutto , ascoltandoli. Insomma, prima ancora che nella bocca, la democrazia sta nelle orecchie. Per dirla in altro modo la democrazia consiste tanto nel diritto di parlare, quanto nel dovere di lasciare parlare.
Fatta questa premessa, nel tardo pomeriggio di ieri, nella sala del Consiglio comunale, si è svolto un incontro sulla questione Bormioli. Presenti il sindaco Massari, alcuni consiglieri e capigruppo sia di maggioranza che di minoranza, vari sindacalisti della Cgil e della Cisl, e due dirigenti della Bormioli.
Sotto accusa i lavoratori di una cooperativa di facchinaggio, i quali contestano un accordo tra sindacati confederali ed azienda che li penalizza e, sostenuti dal sindacato Cobas, hanno da qualche settimana attivato dei presidi agli ingressi della Bormioli sbloccati dall'intervento della polizia in tenuta antisommossa.
Al di la dei torti e delle ragioni, quello che mi ha colpito è che più di un incontro sembrava un processo a senso unico, tant'è che quando alcuni lavoratori della cooperativa di facchinaggio hanno chiesto di poter intervenire per spiegare le loro ragioni, i dirigenti della Bormioli, seguiti dai sindacalisti della Cgil e della Cisl, se ne sono andati.
Dicevo.... la democrazia è il sistema di contare le teste invece che romperle e la caratteristica delle spirito democratico è quello di sentire il dovere di capirsi a vicenda, e di tenere reciprocamente conto delle proprie opinioni.
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