Borsa milanese in controtendenza
Bene i bancari con l’eccezione di Bper, male il lusso, ancora forti vendite su Luxottica. Continua la risalita di Fiat e Tenaris. Mistero Saipem si infittisce.
L’apertura di Wall Street amplia sempre la volatilità sulle Borse europee, il nostro indice principale, ad esempio, dopo che aveva suonato la campanella a New York ha dapprima perso tutti i guadagni per poi riprenderseli e terminare ad un soffio dal massimo di giornata.
Dagli Usa dati macro assolutamente deludenti, le prime richieste di sussidi alla disoccupazione sono aumentate ben oltre le stime degli economisti (278.000 unità) e la produttività nel quarto trimestre è scesa del 2,2%.
Per questo le Piazze europee hanno terminato le contrattazione al di sotto della parità, Parigi e Francoforte han perso lo 0,2% poco di più Londra (-0,3%).
In splendida solitudine invece il nostro Ftse Mib (+0,78%) termina la seduta in controtendenza, anche in questa occasione a determinare la performance dell’indice principale il buon comportamento del settore bancario con la sola eccezione di Bper (-1,73%).
Per il resto, invece, ecco il bilancio della giornata: Banca MPS (+5,99%), Intesa Sanpaolo (+4,04%), Ubi Banca (+2,26%), Banco Popolare (+0,66%), Unicredit (+0,59%), Mediobanca (+0,37%) e BpM (+0,07%).
Da sottolineare anche il guadagno di Telecom Italia (+5,67%) che in intraday ha traguardato anche quota 1 euro, non accadeva dallo scorso 29 gennaio.
Continua la risalita anche Banca Mediolanum (+3,59%), positivi anche gli altri due titoli del settore: Anima Holding (+2,24%) ed Azimut (+0,16%).
Ed in tema di titoli in gran spolvero da citare anche i guadagni di Fiat Chrysler (+2,19%) giunto al sesto rialzo di fila e Tenaris (+2,15%) che ha quasi azzerato le perdite da inizio anno.
Sul fondo anche oggi troviamo Luxottica (-4,78%) sui minimi da oltre un anno, in una giornata comunque negativa per tutto il settore: Yoox Net-a-Porter (-1,97%), Moncler (-1,51%), Tod’s (-0,93%) e Salvatore Ferragamo (-0,79%).
Ma occorre assolutamente tornare su una vicenda che avevamo trattato nel commento di ieri, perché adesso due indizi fanno una prova, mi riferisco al “comportamento” di Saipem (-0,70%) che nell’asta di chiusura perde quasi due punti percentuali, per cui una seduta vissuta praticamente interamente in territorio positivo si conclude in maniera del tutto imprevedibile ed anomala. Sarebbe bene che qualcuno (sappiamo tutti chi) non faccia finta di non vedere, il mercato esige trasparenza.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro