Borse, c’è fiducia che Draghi accontenti tutti

Da Pukos

Piazza Affari, subito giù, poi recupera

Schizza improvvisamente nell’ultima ora di contrattazione Finmeccanica, bene anche Telecom e Saipem. Male WDF, UnipolSai e Fiat.

Era partita malissimo, dopo qualche minuto dall’inizio delle contrattazioni, infatti, il nostro indice principale aveva cominciato a scendere ed anche in maniera consistente, poi, improvvisamente abbiamo assistito ad un primo rimbalzo, al quale seguiva ancora un calo fino all’apertura di Wall Street, con il semaforo verde della Borsa americana, nuova inversione fino ad azzerare quasi del tutto le perdite.

Insomma le notizie che cominciano a circolare sono di un intervento deciso di Draghi che sembra intenzionato a salvare il nostro Paese, e quindi far proseguire questa lenta agonia.

Naturalmente la prudenza è d’obbligo, ma mentre in mattinata serpeggiava il malumore ed il mercato ha chiaramente fatto capire che se non fosse arrivato dalla Bce un aiuto concreto al sistema bancario europeo sempre più con l’acqua alla gola, la reazione sarebbe stata estremamente forte, nella sessione pomeridiana la tensione si è stemperata.

Insomma Wall Street sembra aver detto “Tranquilli! Sappiamo noi quello che dirà Draghi domani, la Bce stavolta si muove sul serio”.

Certo la fine della storia dell’euro è chiaramente segnata, ma figuriamoci cosa non faranno a Bruxelles e Francoforte pur di tirare avanti questa storia.

Non è stato però il comparto bancario a trainare il Ftse Mib (-0,16%), bensì alcuni titoli che sono da un po’ sotto i riflettori, a cominciare da Finmeccanica (+3,39%). Ad un’ora dalla conclusione delle contrattazioni il titolo di trovava sulla parità, poi? Verremo a sapere fra un po’ cosa è accaduto.

Bene anche Telecom Italia (+2,63%) arrivata ad un soffio dai massimi dell’anno che sono anche i massimi degli ultimi tre anni. Il titolo sta dando infatti la scalata a quota 1 euro, un livello che negli scorsi anni è risultato uno sbarramento.

Terzo gradino del podio per Saipem (+2,29%), anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una scalata verso una vetta molto ostica, quella dei 20 euro, livello dal quale circa un anno fa il titolo aveva avuto il secondo tracollo per le note vicende giudiziarie.

Torna a sorpresa sopra quota 20 euro Azimut (+1,98%), il titolo sembrava orientato verso un nuovo minitrend ribassista ed invece ecco la seduta che non t’aspetti.

A distanza cominciamo a trovare titoli del comparto bancario: Mediobanca (+0,89%), BpM (+0,60%), Unicredit (+0,23%), Bper (+0,12%) ed Intesa Sanpaolo (+0,08%). Sono rimasti invece in territorio negativo Ubi Banca (-0,87%), Banco Popolare (-0,36%) e Banca MPS (-0,32%).

Sul fondo della graduatoria odierna è finito World Duty Free (-2,10%), ma in intraday il calo era risultato ben più pesante, poi, col passare delle ore si è affievolito. In questo caso le motivazioni, però, sono note. L’acquisizione di Nuance da parte della svizzera Dufry sembra aver tolto molto dell’appeal speculativo dell’azienda controllata dai Benetton, la reazione del mercato, però, è sembrata davvero eccessiva.

Nuovo calo di UnipolSai (-1,95%) che sembra aver esaurito la forza propulsiva.

Torna sotto quota 7,5 euro Fiat (-1,83%), le immatricolazioni americane di Chrysler hanno perfettamente soddisfatto, mentre quelle europee hanno ancora una volta lasciato a desiderare.

Male anche la “sorellastra” di WDF, Autogrill (-1,29%) che conferma, così come Yoox (-1,28%), l’inversione di tendenza manifestata ieri.

E concludiamo con il ribasso più “pesante”, vista la capitalizzazione del titolo, è cioè Eni (-1,27%). Il colosso petrolifero da alcune sedute dà segni di debolezza, ed anche oggi non ha avuto la forza di riprendersi quando, nelle ultime ore di contrattazione, tutti gli altri beneficiavano del recupero di Wall Street.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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