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Borse: evviva la Fed

Da Pukos
Borse: evviva la Fed

Miglior seduta dell’anno per gli indici Usa

Seduta “all green” per il Dow Jones, molto bene il comparto petrolifero. In calo Fedex dopo i conti. Sul Nasdaq rimbalza Vimpelcom.

Lasciamo perdere le farse, la Fed ora ha la stessa autorevolezza di una trasmissione televisiva del pomeriggio, il mercato è chiaramente manovrato, e non sembra molto razionale.

E’ vero, le carte si possono truccare, ma qualcuno, prima o poi, farà saltare il banco, ed in quel momento pagheremo anche per tutto il periodo in cui abbiamo giocato con le carte dei bari.

Ribadisco per l’ennesima volta l’unica verità, il mondo “sviluppato” si è infilato in una tana dalla quale non ne riesce ad uscire, non si può però rimanere all’infinito in questa situazione, prima o poi esplode tutto.

Nel frattempo per coloro che nei giorni scorsi si erano “spaventati”, ma non avevano smobilizzato gli investimenti azionari, oggi è arrivata una salutare boccata di ossigeno, il bilancio dell’ottava è tornato positivo per quanto riguarda il DJ e lo S&P500 ed il Nasdaq ha messo a segno un guadagno superiore ai due punti percentuali, non accadeva da oltre un anno.

Dopo il comunicato della Fed il dollaro si è impennato ed il cambio con l’euro è tornato in area 1,233. Il trend rialzista, per la moneta verde, non sembra quindi aver esaurito la propria spinta.

Il petrolio nella mattinata statunitense aveva avuto un forte rimbalzo, ma nel pomeriggio ha ceduto quasi tutto il guadagno della prima parte di giornata, i titoli del comparto, però, hanno mantenuto anche al termine delle contrattazioni ottime performances.

Sono così passati in secondo piano alcuni dati macro che invece meriterebbero maggior attenzione, in particolare il CPI, ossia l’indice dei prezzi al consumo, che è diminuito a novembre dello 0,3%. Non assistevamo ad un calo di queste proporzioni addirittura dal 2008.

La Fed si attende poi per il 2014 un Pil in crescita (+2,3%/+2,4%), ma attenzione l’inflazione dovrebbe scendere e non superare l’1,3%, ma non solo, perché le previsioni per il 2015, nonostante un forte aumento del Pil (2,6%/3,0%), sono per una inflazione ancora in contrazione, insomma c’entrerà anche il calo del prezzo del greggio, ma i conti non tornano di nuovo.

Dow Jones (+1,69%) gran rimbalzo per Chevron (+4,25%) che recupera quota 106 dollari, a seguire Unitedhealth (+3,43%), quindi McDonald’s (+3,30%)

Non ci sono stati titoli che hanno terminato la seduta con un ribasso.

S&P500 (+2,04%) secondo rimbalzo consecutivo per Devon Energy (+8,08%), così come per Anadarko Petroleum (+6,66%) ed Apache Corp. (+6,15%).

Utili in crescita, ma inferiori alle attese per il proprio secondo trimestre fiscale hanno penalizzato Fedex (-3,72%), il dato ha influenzato l’intero settore per cui fra i cali troviamo anche UPS (-1,17%), quindi terzo ribasso di fila per Walgreen (-0,55%).

Nasdaq (+2,12%) è arrivato il rimbalzo per Vimpelcom (+11,55%) ma la chiusura giunge a grande distanza dal massimo di giornata, rimbalzano anche Netflix (+5,44%) e Nvidia (+4,14%)

Pochi i titoli che hanno terminato le contrattazioni facendo segnare un ribasso, fra questi: Expeditors International of Washington (-2,24%), Wynn Resorts (-1,10%) e Xilinx (-0,66%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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