Borse in frenata attendendo la Fed
Massimo assoluto per Campari, salgono anche Telecom, Italcementi e Snam, per il resto solo ribassi. Crolla Tod’s dopo conti deludenti.
Abbastanza prevedibile la battuta d’arresto odierna, forse qualcuno si era illuso, dopo il flebile rialzo di Shanghai (+0,2%) che il recupero nel finale riscontrato nella seduta di ieri fosse un buon viatico per riprendere immediatamente la strada della risalita che ormai abbiamo imboccato da circa un mese.
Tokyo (-0,7%) ci aveva detto invece che un eventuale consolidamento delle posizioni raggiunte non sarebbe stato indolore, soprattutto per quei listini che negli ultimi tempi avevano avuto un forte recupero.
E’ il caso del Brasile che in questo momento sta perdendo quattro punti percentuali facendo tornare i timori di un collasso per il maggior Paese sudamericano.
New York attende la Fed, domani Janet Yellen ci dirà qualcosa di più su questa ripresa economica al rallentatore, intanto oggi sono arrivati dati macro che, pur non essendo sorprendenti, testimoniano di una situazione tutt’altro che brillante: le vendite al dettaglio sono diminuite (-0,1%) come nelle previsioni, ma soprattutto è stato rivisto al ribasso il dato di gennaio (da +0,2% a -0,4%!!!), ed i prezzi alla produzione sono diminuiti (-0,2%) sempre nel mese di febbraio.
A risollevarci un po’ il morale il ritorno sopra la quota psicologica degli 0 punti per del New York Empire, l’indice che monitora il settore manifatturiero nell’area della Grande Mela. Siamo quindi tornati “in superficie” dopo circa nove mesi.
Ciò non ha impedito alle Borse d’Oltre Oceano di rimanere al momento ad di sotto della parità.
Hanno chiuso in rosso anche Parigi (-0,8%), Londra (-0,6%) e Francoforte (-0,6%).
Il nostro Ftse Mib (-1,14%) è stato appesantito dai tre comparti più rappresentati sull’indice principale, ed ossia i bancari, il lusso ed i petroliferi.
Per quanto riguarda i titoli del settore bancario tornano a soffrire le Popolari: Banca MPS (-5,98%), BpM (-4,62%), Bper (-3,28%), Ubi Banca (-2,77%) e Banco Popolare (-1,47%), ma non si sono salvate neppure Mediobanca (-3,34%), Unicredit (-1,80%) ed Intesa Sanpaolo (-1,05%).
Maglia nera di giornata a Tod’s (-7,22%) penalizzato dal calo degli utili, ma è stato venduto l’intero comparto: Salvatore Ferragamo (-4,34%), Yoox Net-a-Porter (-2,79%), Moncler (-1,88%) e Luxottica (-1,32%).
Interrompe il buon recupero in atto Buzzi Unicem (-3,56%) tornato nuovamente sotto quota 15 euro e giornata totalmente negativa anche per la galassia Agnelli: Cnh Ind. (-3,06%), Fiat Chrysler (-2,51%), Ferrari (-2,10%) ed Exor (-1,42%).
E concludiamo col comparto petrolifero che ha visto pesanti vendite in particolare su Saipem (-3,40%) mentre hanno maggiormente limitato le perdite Eni (-1,42%) e Tenaris (-1,12%).
In una giornata così negativa, però, dobbiamo invece festeggiare un nuovo record storico, lo avevamo largamente previsto ieri ed oggi non ha mancato l’appuntamento Campari (+2,10%) che oltretutto ha concluso la seduta sul massimo di giornata, che, come abbiamo detto, risulta anche il massimo storico: 8,525 euro!!!
Frecce verdi anche per Telecom Italia (+1,36%), Italcementi (-0,79%) e Snam Rete Gas (-0,49%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro