BOSNIA: Tolimir condannato all’ergastolo per il genocidio di Srebrenica

Creato il 17 dicembre 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 17 dicembre 2012 in Bosnia Erzegovina, Slider with 0 Comments
di Davide Denti

Atto 1. Bosnia orientale

Bosnia, luglio 1995. Zdravko Tolimir è assistente comandante dell’armata serbo-bosniaca (Vojska Republike Srpske, VRS), responsabile di sicurezza e intelligence. Nella gerarchia paramilitare di Pale, sopra di lui c’è solo il comandante in capo, Ratko Mladic. La guerra procede da quattro anni ormai, ed è venuto il momento di “ridurre la complessità” del conflitto (come dirà qualcuno) liberandosi delle enclavi bosniaco-musulmane nella Bosnia orientale, allora sotto protezione ONU: Goražde, Žepa, Srebrenica.

Il 9 luglio 1995, Tolimir riceve direttamente da Radovan Karadžić, presidente della Republika Srpska (l’autoproclamata entità serbo-bosniaca) l’ordine di occupare Srebrenica. Caduta la prima enclave, Tolimir si sposta su Žepa, dove annuncia il suo ultimatum ai residenti bosniaco-musulmani: o abbandonano la città, o l’armata serbo-croata l’attaccherà. Al no dei civili, il 14 luglio l’armata serbo-bosniaca al suo comando lancia l’attacco militare su Žepa.

Il 21 luglio 1995, in un rapporto al generale Radomir Miletic, Tolimir chiede rinforzi per abbattere alcune roccaforti militari dei bosniaco-musulmani, sostenendo che “il modo migliore per fare sarebbe utilizzare le armi chimiche“. Nello stesso rapporto, Tolimir propone di attaccare con i composti chimici le colonne dei profughi (donne, vecchi e bambini) che stanno lasciando Žepa, per “costringere i miliziani musulmani ad arrendersi velocemente”.

Atto 2. Banja Luka

Dopo la firma degli Accordi di Dayton, Tolimir serve come rappresentante militare della Bosnia presso l’Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa (OSCE) e come consigliere di Biljana Plavsić, presidente della Republika Srpska. Va in pensione nel 1997. Nel 2005 il Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia (ICTY) lo accusa di crimini contro l’umanità, genocidio, e crimini di guerra.

Atto 3. L’Aja

Il 31 maggio 2007, all’aeroporto di Banja Luka, Zdravko Tolimir viene consegnato alle autorità bosniache e della NATO. Tolimir, da due anni latitante in Serbia, aveva negoziato la sua consegna al Tribunale dell’Aja con le autorità serbe. Dopo aver ascoltato i capi di imputazione, Tolimir viene trasferito a Sarajevo, a Rotterdam e quindi all’Aja.

Tolimir è accusato di essere coinvolto nel genocidio di Srebrenica e nell’uccisione dei prigionieri bosniaco-musulmani detenuti a Bratunac e Zvornik dopo la caduta di Srebrenica nelle mani dei serbo-bosniaci. Tolimir avrebbe avuto la supervisione del reggimento della VRS che sterminò più di 1700 uomini e ragazzi tra Branjevo e Pilica.

Dopo aver ascoltato 126 testimoni dell’accusa e 4 della difesa, il 12 dicembre 2012 la Corte condanna Tolimir, 64enne, all’ergastolo per genocidio. Secondo i giudici, Tolimir sapeva del piano di commettere “orribili massacri” di prigionieri, e ha “deliberatamente partecipato” alle distruzione delle enclavi bosniaco-musulmane.

Tolimir è il quinto condannato per genocidio dal Tribunale dell’Aja, dopo due suoi subordinati e altri due comandanti militari serbo-bosniaci. Tutti e cinque i casi riguardano la campagna militare di Srebrenica nel luglio 1995. I processi a Karadžic e Mladić continuano.


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