“Pensavo: ‘non voglio morire’ “. Queste le parole di un ragazzo cinese di ventisei anni (che non ha voluto lasciare il suo nome alla stampa) sequestrato assieme al suo Suv dai fratelli Tsarnaev per la loro fuga a New York dopo le esplosioni avvenute a Boston.
Dopo aver preso il taxi per allontanarsi dalla zona dell’attentato i due fratelli ceceni hanno letteralmente sequestrato il ragazzo cinese insieme al suo suv, costringendolo a portarli fino a New York.
La fortuna ha voluto che, durante una sosta ad una piazzola per fare benzina, il ragazzo sia riuscito a trovare il modo di scappar via dall’auto senza farsene accorgere.
Subito dopo ha chiamato la polizia per denunciare l’accaduto. Grazie alla sua telefonata l’FBI è riuscita a risalire ai due fratelli ceceni e dopo poco si è arrivati allo scontro a fuoco dove hanno perso la vita un poliziotto ed uno dei fratelli.
“Hai sentito della maratona? Sono stato io, e ho appena ucciso un poliziotto. Ora guida”. così si è presentato uno dei fratelli ceceni al ragazzo cinese, puntandogli la pistola alla testa dal finestrino dell’auto.