Ad oggi – una settimana dopo l’attentato alla maratona – gli avvenimenti di Boston continuano ad avere molti punti oscuri mentre emergono nuovi elementi che contraddicono le spiegazioni del mainstream.
Ma è soprattutto l’incredibile sceneggiata della caccia all’uomo a far pensare a qualcosa d’altro che non ad una semplice ricerca dei colpevoli.
di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)
Nella peggiore tradizione cinematografica cui Hollywood ci ha abituato, abbiamo assistito nei giorni scorsi allo spettacolo di una città – Boston – completamente blindata, con il coprifuoco, da cui nessuno poteva uscire né entrare.
9.000 uomini – comprese le famigerate forze speciali SWAT – pesantemente armati hanno paralizzato completamente la città in una caccia all’uomo in cui i ricercati sono stati indicati aprioristicamente come colpevoli dell’atto terroristico, dando così la stura a una nuova ondata di islamofobia.
Un esperimento di legge marziale e di occupazione militare di un’intera città.
I cittadini hanno potuto sperimentare come i diritti civili non abbiano alcun valore di fronte alle pretese motivazioni di sicurezza nazionale, cosa che si ripete ormai a scadenze regolari nella storia recente di questo Paese.
Ma la scala in cui questa occupazione manu militari di Boston si è svolta è superiore a qualsiasi altra nel passato e fa pensare ad una prova generale di possibili operazioni future.
Basta evocare una minaccia terrorista, straniera o domestica, reale o fittizia – come le famigerate weapons of mass destruction di Saddam che si rivelarono una colossale bufala – che la propaganda governativa rilanciata dai media mainstream batte la grancassa del patriottismo costi quel che costi.
A quel punto il cittadino scopre di non aver più diritti civili, di essere di fatto prigioniero in casa propria e soggetto a qualsiasi possibile violenza da parte delle forze speciali che perquisiscono casa per casa alla ricerca del terrorista di turno.
Infatti emergono ora degli elementi seri a indicare come l’FBI sapesse già da tempo che Tamerlan Tsarnaev fosse un “islamico radicale” dal 2010, in quanto messa sull’avviso dal governo russo ancor prima del viaggio di 6 mesi del giovane ceceno nel suo Paese d’origine (2).
Non solo: la CBS ha riportato che l’FBI aveva addirittura negato di aver avuto qualsiasi contatto con i due fratelli. Messa successivamente alle strette dai giornalisti – viste le notizie che iniziavano a trapelare - l’agenzia investigativa ha dovuto confessare di averli interrogati già nel 2011, ammettendo alla fine di conoscerli bene e di averne seguito da tempo le mosse.
I media russi hanno inoltre confermato che i servizi russi avevano nuovamente contattato l’FBI nel novembre dell’anno scorso a proposito di Tamerlan (3).
Vi sono, come si vede, ancora molti lati oscuri della vicenda e – conoscendo tristemente le recenti vicende di false flag stile Twin Towers e di patsies (capri espiatori) stile Oswald – essi resteranno oscuri ancora per lungo tempo, ma una cosa è certa: sia stato o meno un atto terroristico autentico – e non costruito ad arte con dei capri espiatori che erano in realtà agenti che facevano il doppio gioco come sostengono ora gli israeliani della Debka (4) – esso è stato usato dal governo come pretesto per una escalation ed una prova generale di applicazione di legge marziale e di repressione interna.
Cosa c’è dietro?
Un voler saggiare la reazione della popolazione verso un nuovo ‘pericolo islamico’? Il preparare la strada a nuove crociate contro stati-canaglia come quelle cui ci ha abituato tristemente l’era Bush?
I prossimi giorni ce lo diranno.
Lo spettro del terrorismo viene sbandierato ad arte – quando non direttamente creato dai servizi – dai media, che sono il vero e proprio ministero della propaganda del regime, proprio per catalizzare i sentimenti di sdegno e di dolore del popolo davanti alle stragi di innocenti, come abbiamo ben potuto sperimentare anche noi in Italia con la nostra ‘strategia della tensione’.
Prima i sovietici, poi i vietnamiti ed ora gli islamici sono il nemico di cui ha bisogno il mostruoso apparato militare USA per poter tenere soggiogato il mondo e il proprio popolo, con la sospensione dell’Habeas Corpus, dei diritti civili, con gli assassini mirati con i droni e con il potere praticamente senza limiti assegnato all’‘Homeland Security’.
Cosa aggiungere a questa delirante dichiarazione di intenti?
(1) http://www.youtube.com/watch?v=V5PCECrGHRg&feature=player_embedded
(2) http://online.wsj.com/article/SB10001424127887324763404578433113880189762.html
(4) http://www.debka.com/article/22914/The-Tsarnaev-brothers-were-double-agents-who-decoyed-US-into-terror-trap
(5) “[A] terrorist, massive, casualty-producing event [will occur] somewhere in the Western world – it may be in the United States of America –that causes our population to question our own Constitution and to begin to militarize our country in order to avoid a repeat of another mass, casualty-producing event.” (General Tommy Franks Interview, Cigar Aficionado, December 2003)