Magazine Cinema
Giunto a destinazione e dotato di due gorilla non troppo svegli come guardaspalle per la missione, sarà costretto a lottare per la sopravvivenza prigioniero di una coppia di folli appartenenti alla dinastia del dominatore russo.
Un incrocio decisamente poco riuscito di Saw e Shaun of the dead.
Fortunatamente, eravamo a casa di Dembo.
Botched è stato un vero e proprio esperimento.
Titolo italiano inqualificabile, un discreto piano sequenza d'apertura, un grottesco incidente per dare inizio alla trama vera e propria.
Ed il ritrovato - da parte mia - Stephen Dorff, divenuto un piccolo idolo dopo l'ottimo Somewhere.
Le premesse di una horror comedy in stile Wright, insomma, c'erano tutte.
Ma, a volte, neanche iniziare bene ci porta a metà dell'opera.
Tant'è che, nonostante le uccisioni cruente e a volte creative, il discendente di Ivan il terribile in piena moda Conan che balla la disco music all'ennesima uccisione, la dexteriana conoscenza Layla/Jaime Murray, il minutaggio non eccessivo e le pretese assolutamente basse, i momenti magici dello scorso venerdì sera sono stati ben altri.
In ordine sparso: esame della teoria per la patente passato in mattinata con conseguente allarme alcool scattato nel succitato Dembo a causa delle nostre passate esperienze al mio manifestare una discreta necessità di festeggiamento, L. A. Noire, Chicca e Julez addormentate sul divano in posizioni speculari neanche l'avessero provato in anticipo, la chiacchierata a proposito di film, libri e quant'altro sponsorizzata dalla premiata ditta Brugal e Coca senza colpo ferire per il giorno dopo e senza neppure accorgersi che si erano passate le tre, la casetta in giardino in pieno stile Gran Torino pensata per Elvis il pappagallo e che io avrei dedicato volentieri a pesi e sacco, l'idea di un legame che si costruisce passo dopo passo e si fa più forte, e che non pensavo sarebbe stato possibile potesse capitare superata una certa età, trascorse le epoche delle amicizie perchè entrati in quella della famiglia.
Insomma, Botched è valso sicuramente la pena perchè parte di una serata ben più ricca, e perchè la stessa, in qualche modo, è partita proprio dall'idea di una sua visione.
Che non fosse un granchè, girato ed interpretato approssimativamente e scritto peggio, poco importa.
In fondo, il Cinema serve anche ad altro che non sia esplicitamente giungere alla fine della visione come se il viaggio appena concluso fosse l'unico mondo possibile.
L'esperimento di Botched è stato un successo, forse perchè di Botched, più di tanto, non ci è fregato.
E ammetto che questo non sia un post come gli altri, perchè praticamente sento di non aver parlato quasi per nulla del film in se stesso.
Ma poco importa. Di fatto, si tratta di una pellicola assolutamente trascurabile.
Quello che, al contrario, trascurabile non è, sta nella vita che il Cinema filtra, ma che sono - e siamo - ben contenti di vivere momento dopo momento.
Anche quando le luci si spengono, e la pellicola finisce.
Perchè tutto il resto ce lo mettiamo noi.
MrFord
"Here abandoned in my fame
armageddon of the brain
KGB was doggin' me
take my name and just let me be."
Michael Jackson - "Stranger in Moscow" -
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