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[Both Sides Now] I still don’t know what I was waiting for and my time was running wild… Ovvero… Irrational Man è una grossa occasione sprecata…

Creato il 13 gennaio 2016 da Cineclan @cineclan1

E anche questo mese i vostri fidi alfieri della critica cinematografica Zeus e Penny (in rigoroso ordine di divinità) vi romperanno le palle allieteranno con le loro profonde disamine sull’ultimo film di Woody Allen… Signore e signori, benvenuti a un nuovo appuntamento con “Both Sides Now“! * applausi finti da studio televisivo*[Both Sides Now] I still don’t know what I was waiting for and my time was running wild… Ovvero… Irrational Man è una grossa occasione sprecata…

Parlare di Woody Allen è sempre alquanto complicato, perché il mondo si divide in due categorie: chi ama Woody Allen e chi lo odia. Io, caso più unico che raro, mi pongo in una via di mezzo tra la fangirl adorante e l’hater arrabbiata… Ovvero… Se un film di Woody Allen mi piace, mi piace abbestia; se non mi è piaciuto, mi incazzo come una iena. E in questo caso sono incazzata! L’attesa spasmodica per Irrational Man ha reso la visione una delle più deludenti della mia vita, perché il film non è brutto… E’ solo che potevamo farne bellamente a meno! E’ dai tempi di Basta che funzioni (2009) che un film di Woody non mi esalta, fatta eccezione per la parentesi Blue Jasmine (2013), ma a questo punto mi sorge il dubbio che il film si salvasse solo per l’abbagliante, sublime e maestosa interpretazione della Cate preferita che non a caso sbaragliò la concorrenza vincendo tutti i premi di questo mondo e dell’altro…
Irrational Man non fa ridere, non fa piangere, non fa riflettere, non ci lascia argute e caustiche citazioni ciniche o disincantate. L’unica cosa che resta è un enorme e sbigottito “E quindi?!”

[Both Sides Now] I still don’t know what I was waiting for and my time was running wild… Ovvero… Irrational Man è una grossa occasione sprecata…

A nulla servono le presenze di un imbolsito Joaquin Phoenix che sembra urlare interiormente “l’ho fatto solo perché Woody Allen fa curriculum”. Un personaggio, quello di Abe Lucas, totalmente e inesorabilmente piatto, privo di sfumature, privo di idiosincrasie, privo di anima e personalità. Per non parlare del personaggio di Jill Pollard interpretato da Emma Stone… Un alfiere del cliché della studentessa universitaria innamorata del proprio professore. E stendiamo un velo pietoso sulla trasparenza da sfondo di Photoshop dei personaggi secondari e sull’uso totalmente fuori contesto, fuori forma, fuori tutto del voice over! Io amo i voice over, ma al contempo li reputo un espediente narrativo a doppio taglio: se si è bravi si raggiungono vette sublimi, se lo si usa, invece, come in questo caso per riempire buchi narrativi grandi quando l’oceano, allora… Beh, lo aborro! E potrei continuare a infierire di qui all’eternità e a pregare gli déi antichi e nuovi affinché Woody si prenda una pausa per schiarirsi le idee, trovare nuovi stimoli, suonare, leggere, andare al cinema, scopare se gli va ancora, e torni a fare un cinema degno di questo nome, ma sinceramente non so se accadrà ancora…

*Fine primo tempo: il nostro fidato amico e socio Zeus avrà apprezzato il film? Oppure anche lui avrà sparato sulla Croce Rossa senza ritegno? Scopritelo continuando a leggere*

[Both Sides Now] I still don’t know what I was waiting for and my time was running wild… Ovvero… Irrational Man è una grossa occasione sprecata…

Da quanto tempo è che Woody Allen va avanti con poche idee? Troppo. Questa, mi dispiace, è la risposta più onesta da dare. Tutti noi, persino io che guardo quantità di schifezze televisive/filmiche da far imbarazzare anche i più hardcore di voi, riesco a vedere la caduta libera del regista americano.
L’ultimo film piacevole e ben concepito di Allen è stato, a mio parere, Scoop. E già là si incominciava ad intravvedere che, il regista, non avrebbe potuto andare avanti molto con quel ritmo (un film all’anno). Vicky Cristina Barcelona sembrava funzionare, ma forse il mio giudizio è compromesso dalla presenza di Scarlett Johansson e so che la mia imparzialità vacilla di fronte alla bionda attrice americana.
Ritorniamo in pista.
Contrariamente a quanto ci si potesse aspettare, Allen è andato avanti a dirigere film e farli uscire a cadenza annuale. Il numero di film, però, non fa il palio con la qualità e neanche l’Oscar a Cate Blanchett in Blue Jasmine (con un ruolo che sembra essere stato disegnato apposta per lei, una grandissima attrice capace, ormai, di interpretare qualsiasi ruolo in maniera più che mai convincente e sentita) nasconde trame sempre più risibili e sfondi sempre più inconsistenti. Il tutto, ovvio, trattato con quel manierismo che Allen spennella su tutte le sue opere recenti. Un esempio? Magic In The Moonlight è stato un vero buco nell’acqua, tanto da farmi pensare: “Ok, non può che migliorare adesso”.

[Both Sides Now] I still don’t know what I was waiting for and my time was running wild… Ovvero… Irrational Man è una grossa occasione sprecata…

Irrational Man è un miglioramento di Magic In The Moonlight? Sì, ma non ci voleva molto. Raggiunge livelli accettabili nella filmografia di Mr. Allen? No. Siamo ancora alle prese con trame labili, troppo sfilacciate, con la classica stanca verbosità marchio di fabbrica degli ultimi film di Woody (non hanno più l’appeal dei dialoghi più vecchi, così ricchi di idiosincrasie, paranoie, critiche e nevrosi tipiche del regista USA) e l’ormai onnipresente sensazione da dialogo interiore del regista che fa, più o meno, così: “ho prodotto il nuovo film, me ne lavo le mani e passo al prossimo”. Questa sensazione si sente, per quanto Joaquin Phoenix provi appena appena a far qualcosa (ma è decisamente troppo bolso e sotto le righe) e Emma Stone cerchi di essere appetibile in un ruolo che si è già visto mille volte in Allen (ma se la trama non c’è, anche il suo ruolo ne esce ridimensionato in negativo).
Il film scorre sottotraccia e questo è un peccato perché è una nuova occasione persa e non basta il substrato filosofico del campus universitario a redimerlo. Lungi da me nel definirlo in film “oggettivamente brutto” (qualche buono spunto c’è e si vede la mano di un Allen un po’ più reattivo in alcuni punti), ma è un film molto debole e in perfetta linea con il recente passato (sono ancora basito dalla mancanza di qualsiasi ragione di esistere di To Rome With Love).
[Both Sides Now] I still don’t know what I was waiting for and my time was running wild… Ovvero… Irrational Man è una grossa occasione sprecata…

Quanto sarebbe bello che Woody si prendesse un periodo off, ricaricasse le idee e poi se ne uscisse con un buon film. La domanda, temibile, che ci si pone è: il regista ha ancora qualche buona cartuccia da sparare nel caricatore o sta solo mascherando una crisi creativa prolungata?
Al prossimo film l’ardua sentenza.


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