“Contro l’occidente è in atto un complotto del politicamente corretto. I media filtrano le informazioni e nascondono la verità”. Tutti sanno che il “Corano prescrive la violenza contro gli infedeli”, ma perfino “Papa Francesco nel suo messaggio dopo una strage dice che la vera interpretazione dell’Islam non prevede la violenza”. A parlare in questi termini è Padre Henri Boulard, teologo, rettore del Collegio dei Gesuiti al Cairo. Quella contro i Cristiani denuncia Henri Boulad è una negazione di diritti dell’Europa a danno dei suoi stessi valori fondanti, segno evidente di una società in declino che come tutti i grandi imperi finirà per crollare. Si tace sulle persecuzioni in Siria ed Iraq e gli USA negano i visti ai Cristiani per il mancato riconoscimento dello status di rifugiati; il governo di Francia addirittura ha dato precise consegne ai suoi diplomatici di ignorare il problema dei Cristiani vittime di torture e massacri nell’esame delle pratiche rivela Frederic Pichon alla radio Courtoisie; medesimo atteggiamento ha assunto Londra dove l’ex Arcivescovo di Canterbury, Lord Carey, è stato indotto a firmare un appello pubblico al Primo Ministro Cameron perché conceda asilo politico ai profughi Cristiani d’oriente. “Le mani dell’Europa sono insanguinate dal sangue dei Cristiani d’oriente”, prosegue nella sua inquietante denuncia Padre Boulad, “l’Europa ha tradito” e “la stessa Chiesa Cattolica è incosciente”. “L’Islam moderato non esiste, è una proiezione dei nostri desideri, di come vorremmo che fosse”, “il suo argomento decisivo non è il dialogo, bensì il coltello”. L’Islam “sta distruggendo Palmira, ma vuole il Louvre, ad essere in pericolo è l’Europa che rischia l’islamizzazione” se non si corre ai ripari. Nel frattempo che apriamo le porte a tutto il mondo quotidianamente, in assenza degli Stati ancora non si è ascoltato un richiamo per una iniziativa di difesa volontaria, tanto meno s’è visto un salvataggio in mare di Cristiani o l’apertura di un corridoio umanitario protetto che li faccia rientrare in Europa. Siamo arrivati al punto estremo più basso, se a perdere il proverbiale ottimismo è un Gesuita, possiamo cominciare a pregare e raccomandarci l’anima a Dio.
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