Magazine Cucina

bourdeto

Da Great

bourdetoUna trasmissione che guardavo appena ne avevo l’occasione, anche tutt’ora online quando capita di trovare qualche episodio è “boukia ke sihorio”, vale a dire “a ogni boccone ti perdono”, a sottolineare la bontà di quello che si mangia.
Progettata  e presentata da Elias Mamalakis, è andata in onda per 5 anni, mostrando al pubblico la Grecia nascosta e quella in vetrina, paesi del mediterraneo e paesi dell’europa.  Con voce suadente, Mamalakis si aggira come uno gnomo nei boschi, sui crinali delle colline e sui pendii delle montagne, sulle spiaggie, sulle rovine antiche,  nei paesi, tra mito, leggenda, storia,  tradizione e cucina. Non inganna  il suo fare bonario ; conosce alla perfezione le leggi della comunicazione e le applica rigorosamente.
La tradizione esibita diventa folklore, questo Mamalakis lo sa bene e se ne guarda bene dal caderci. Non ci sono feste messe su per la trasmissione. Piuttosto ci va lui alla festa, come un turista  che si ferma sulla piazza del paese quando i locali festeggiano.
Personaggio eclettico,  nato ad Atene, ha studiato economia e lavorato  in varie multinazionali. Intorno ai 40 anni, ha tentato il salto e ci ha azzeccato. Da allora si occupa di gastronomia a tempo pieno, ha scritto diversi libri, fondato un periodico, ideato e presentato diverse trasmissioni. Il suo nome insieme al quello di Vefa è legato alla cucina tradizionale, loro due l’hanno riscoperta, rispolverata e presentata.
Curiosamente, non sono riuscita a trovare una trasmissione girata a Kerkyra/Corfù, da dove viene questo piatto.   Isola dello ionio che ammaliò l’imperatrice Sissy, tanto da costruirci un palazzo dedicato ad Achille, ora adibito a museo. Sicuramente nel XIX secolo   Corfù mostrava un volto parecchio diverso da quello di allora, ma allora come adesso resta un’isola da visitare assolutamente.
La lunga dominazione veneziana ha lasciato la sua impronta ben visibile sull’isola. Come del resto in cucina, dove il nome di questo piatto ricorda il brodetto.
bourdeto

Il piatto tradizionalmente si prepara con lo scorfano ma vanno bene diversi pesci come la gallinella di mare che ho usato qui. Volendo si possono aggiungere anche un po’ di patate tagliate a rondelle prima di unire il pesce.Ingredienti:-   1 cipolla rossa tritata-   qualche cucchiaio di olio evo-   1 cucchiaino di paprika dolce-   peperoncino rosso piccante (quantità a discrezione)-   1 cucchiaino di concentrato di pomodoro diluito in poca acqua calda-   sale-        il succo di mezzo limone-   300 gr. di filetti di pesce (gallinella di mare per me)Procedimento:Soffriggiamo in una padella  la cipolla nell’olio evo a fuoco lentissimo. Quando si sarà quasi disfatta (circa mezz’ora,  se serve aggiungiamo un paio di cucchiai di acqua) , uniamo la paprika con il peperoncino e il pomodoro. Cuociamo sempre a fuoco lento per un quarto d’ora e poggiamo sopra i filetti del pesce. Cuociamo a padella. Quanto, dipende dal pesce ovviamente. Per i miei filetti ci sono voluti 15 minuti. Un paio di minuti prima di spegnere versiamo il succo del limone.

Arbitrariamente ho aggiunto un poco di timo secco.bourdeto

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :