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Bowiemania

Creato il 04 maggio 2013 da Mrs Garrick

Costumi di scena, fotografie, disegni, strumenti musicali, dischi, videoclips, testi di canzoni scritti a mano su pezzi di carta a casaccio, film, dipinti, foto: più che una mostra, un santuario perun esercito di nostalgici pellegrini. Ma non sono solo gli adolescenti di ieri come me che fanno la fila per ore per assicurarsi uno dei pochi, preziosissimi, biglietti messi in vendita quotidianamente (visto che quelli on-line sono tutti esauriti da settimane) per riassaporare la loro gioventù; ci sono anche un sacco di giovani che sono davvero troppo giovani per averlo vissuto di persona l’uragano Bowie (ma li capisco, che vuoi mettere Bowie con One Direction??). Un tuffo nel passato con un occhio al presente: benvenuti a David Bowie is al Victoria and Albert.

David Bowie, The Archer Station to Station tour, 1976 - photo John Rowlands

David Bowie, The Archer Station to Station tour, 1976 – photo John Rowlands

Perch' se gli Anni Sessanta sono stati quelli dei Beatles e dei Rolling Stones, David Bowie ha sequestrato le decadi successive e ci vuole ben altro che un silenzio di "soli" dieci anni per farlo uscire di scena. E lo dimostra il fatto che Londra e' in preda ad una vera e propria bowiemania. Per i fan di ieri e di oggi si tratta di un evento senza precedenti: pare infatti che al V&A siano state aperte le porte dell’archivio personale di Bowie a New York. Una vera e propria manna per i curatori che hanno avuto un accesso pressoché illimitato ad una quantità immensa di materiale dal quale hanno selezionato i 300 oggetti che compongono questo santuario (pardon, mostra) e da cui non potevano mancare pezzi iconici come il costume da Ziggy Stardust (1972) disegnato da Freddie Burretti o quello incredibile creato da Kansai Yamamoto per il Aladdin Sane tour (1973), oltre a copertine di album, pezzi di film e, naturalmente, tanta, tantissima musica.

David Bowie exibition at the V&A

E’ stato come ritornare bambina (o meglio adolescente...) ai tempi di Ashes to Ashes o Under Pressure con il mitico Freddie Mercury. Inutile dire che i video dei concerti live (come Heroes al Freddie Mercury Tribute del 1992 con i Queen che mi ha fatto venire le farfalle nello stomaco come non mi capitava da tempo- almeno non per un video musicale ...

Bowiemania
) proiettati sul mega-schermo all'interno della mostra sono stati epici. Mancava solo una pista da ballo (la gente che ballava c’era già, inclusa la sottoscritta…) e si poteva pensare di stare ad un concerto!

david bowie

Ma questa mostra esplora anche il ruolo di Bowie nella storia del costume e le sue collaborazioni con artisti e designer nel campo di moda e costume  moda, grafica, teatro, arte e cinema. E ci sono anche chicche inedite provenienti dalla collezione privata del cantante, come i bozzetti originali per musica e video di Ashes to Ashes. Ma, pur mettendo a disposizione il suo archivio, il Duca Bianco non ha collaborato con il museo londinese, lasciando al V&A l’onore (e l’onere) di presentare la sua vita e le sue opera in modo autonomo. “Mi dispiace non averlo mai incontrato“, si duole una dei due curatori. Posso immaginarlo: tutto 'sto lavoro e nenche un autografo...

Bowiemania


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