(Box Office 3D – Il film dei film)
Ezio Greggio, 2011 (Italia), 90' uscita italiana: 9 settembre 2011
Sentivamo l'insostenibile necessità di avere nei nostri cinema un saporito film che rendesse omaggio al metacinema (ma con condimento all'amatriciana, quella fatta col guanciale scadente venduto in vaschette ai supermercati). O meglio, evitando un lessico inadatto ai consumatori finali della pellicola, un delicatissimo “film dei film” come si affretta a declamare la locandina. Proprio spulciando con più attenzione (ma mica tanta) la stessa locandina possiamo apprendere nuove ed interessanti nozioni sull'ultima opera del regista Ezio Greggio: persino la scelta del titolo serve a mettere in chiaro che l'intera operazione punta solo a saccheggiare il botteghino, accalappiando qualche boccalone ancora affamato di parodie cinematografiche. Noi, eredi di Risi e Monicelli, adesso abbiamo scoperto la comodità di riciclare format stranieri PERSINO nel cinema: dopo programmi televisivi come il Grande Fratello ed X-Factor siamo passati a comprare-adattare le sceneggiature altrui. Non tragga in inganno il “gronchi rosa” rappresentato da Benvenuti al Sud, riuscita (entro certi limiti) riedizione di una commedia francese campione d'incassi, che mantecando luoghi comuni, ottime interpretazioni e simpatia partenopea ottiene un piatto più che presentabile; dietro questa tendenza all'utilizzo di format economicamente remunerativi si nasconde una pericolosa mistura di pigrizia intellettuale e scarso coraggio da parte di produttori e distributori che può danneggiare mortalmente il futuro della nostra commedia. Box Office 3D rappresenta proprio l'estremo raschiamento del barile, perché Greggio e compagnia tentano di cavalcare un filone (quello di Scary Movie) divenuto obsoleto da anni. Era il lontano 2000 quando il fortunato precursore della saga uscì negli States e dopo un decennio persino in America qualcuno ha iniziato a porsi domande sulla presa che un simile format (aridaglie con questa parola orrenda) possa avere ancora sul famigerato grande pubblico. Dunque, oltre a tradire il cinema, il prodottino distribuito da Moviemax finirà col tradire anche il suo nomen omen. Almeno ce lo auguriamo.
La sezione Uno Sparo nel Buio è frutto di malsano pregiudizio. Ogni film ivi recensito non è stato mai visto. Tutte le considerazioni esposte derivano da un approfondito studio della locandina e dei trailer, arricchito da spocchiose opinioni a priori che i vostri corrispondenti esprimono con gioia infantile.