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Trama: Eggs, un orfano adottato da una comunità di mostriciattoli che vivono nel sottosuolo, si ritrova a dover difendere la sua famiglia adottiva da uno sterminatore che mira ad entrare nell'élite del paese.
Quando Boxtrolls era uscito la voglia di vederlo era davvero poca, visto che non mi ispiravano né la storia né il character design dei personaggi, nonostante l'utilizzo della stop motion e la firma della casa di produzione Laika. Un paio di recensioni positive lette qua e là sulla rete mi avevano convinta a dargli una chance quando ormai era troppo tardi quindi l'ho recuperato in occasione della notte degli Oscar e devo dire che ne sono rimasta soddisfatta. Senza gridare troppo al miracolo, Boxtrolls è un cartone assai particolare, ricco di umorismo nero e personaggi borderline, una favoletta piacevole per il pubblico infantile e divertente per i grandi; al di là del "solito" messaggio di incoraggiamento ad uscire fuori dagli schemi comportandosi secondo la propria indole, ho trovato particolarmente interessante il modo in cui il protagonista Eggs, un normalissimo essere umano, impara la tolleranza sentendosi diverso all'interno di una comunità di mostriciattoli che lo accetta nonostante quelli che lui percepisce come difetti (la capacità di parlare, l'impossibilità di adattarsi alla sua scatola, le orecchie) e anche la tremenda ottusità della gente di superficie, soprattutto del padre di Winnie. E' inusuale infatti che un cartone animato, soprattutto di questi tempi, palesi l'inadeguatezza di un genitore naturale o che la cosa venga rimarcata dal protagonista con due parole lapidarie ("Avevi detto che un papà ascolta sempre i suoi figli!") ed è altrettanto inusuale vedere i bambini togliere le castagne dal fuoco a degli adulti incapaci o, peggio, completamente pazzi. Eggs e Winnie sono completamente soli all'interno di due mondi, uno fatto di imbecilli e l'altro fatto di creature timorose e gentili, e perseguitati da un villain incredibilmente ironico e weird (dedito al travestitismo, nientemeno!) ma anche disgustoso ed abietto, un essere autolesionista in grado di spingersi a compiere le peggio nefandezze per ottenere un potere che puzza letteralmente di formaggio.
Boxtrolls non è il trionfo dell'originalità per quanto riguarda la trama, tuttavia ho apprezzato molto un paio di personaggi "di contorno", ovvero i tre scagnozzi del perfido villain: il primo, basso e mostruoso, è malvagio quanto il padrone, il secondo una via di mezzo e il terzo, poverino, non è proprio convinto di stare dalla parte dei buoni perché se è vero che, apparentemente, eliminare i Boxtroll dalle strade del paese è una buona azione, è altrettanto vero che questo compito viene portato avanti con mezzi non ortodossi e nasconde degli intenti palesemente malvagi. Agli ultimi due incerti collaboratori spetta, a tal proposito, il compito di riflettere sulla loro natura di possibili personaggi "inventati" e di consentire così allo spettatore paziente (cioè quello che ha voglia di aspettare fino alla fine dei titoli di coda) di godere di uno scorcio del certosino lavoro degli animatori e "burattinai" della Laika, impegnati nel realizzare l'ennesimo gioiellino in stop-motion. Giusto per rimanere in argomento, sono tante e belle le sequenze che compongono Boxtrolls, soprattutto quelle ambientate nel sottosuolo ricco di macchinari e scatole semoventi, o quelle in notturna che profumano di gotico, ma anche lo spettacolino in stile vaudeville e l'ingresso in società di Eggs sono da manuale e l'intero lungometraggio è accompagnato da un'ironica canzoncina in italiano che, fondamentalmente, fa il verso all'operetta nostrana ed elenca nomi di formaggi (l'effetto straniante che ne viene fuori, soprattutto alle orecchie di uno spettatore italiano che riderà dall'inizio alla fine, è un altro dei motivi per cui un cartone come questo andrebbe visto in lingua originale, by the way). L'aspetto tecnico, indubbiamente, è ciò che eleva Boxtrolls rispetto ad altre produzioni recenti e che mi spinge a consigliarne almeno una visione, tuttavia l'ho trovato meno valido ed entusiasmante rispetto a Coraline e la porta magica o Paranorman (sempre della Laika) e mi chiedo quindi se davvero non ci fossero candidati migliori da affiancare agli altri film d'animazione nominati per l'Oscar.
Di Ben Kingsley (voce originale di Archibald Snatcher), Jared Harris (Lord Portley-Rind), Nick Frost (Mr. Trout), Elle Fanning (Winnie), Toni Collette (Lady Portley-Rind) e Simon Pegg (Herbert Trubshaw) ho già parlato ai rispettivi link.
Graham Annable è il co-regista della pellicola. Americano, al suo primo lungometraggio, è anche animatore e sceneggiatore. Ha 43 anni.
Anthony Stacchi è il co-regista della pellicola. Americano, ha co-diretto il film Boog & Eliott a caccia di amici. E' anche animatore, tecnico degli effetti speciali e sceneggiatore.
Isaac Hempstead Wright, che presta la voce ad Eggs, interpreta Bran Stark nella serie Il trono di spade. Se Boxtrolls - Le scatole magiche vi fosse piaciuto recuperate Paranorman. ENJOY!
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