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Boy A, la scelta indelebile.

Creato il 29 giugno 2014 da Nicola933
di Cinzia Carotti Boy A, la scelta indelebile. - 29 giugno 2014

Regia: John Crowley.
Cast:  Andrew Garfield, Peter Mullan, Siobhan Finneran, Alfie Owen, Victoria Brazier
Genere: Drammatico
102 min
2007

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Diretto da  John Crowley e basato sull’omonimo romanzo di Jonathan Trigell, a sua volta indirettamente ispirato al caso di James Bulger, bambino ucciso nel 1993 da due ragazzini, i quali vennero scarcerati nel 2001 sotto identità segreta mostrando tutti i lati contraddittori del sistema di recupero di adolescenti coinvolti in crimini minorili.

Pensato inizialmente per la TV, il film è poi uscito nei cinema britannici e americani, esordendo al Toronto Film Festival nel 2007. In Italia, invece, il film è uscito solamente nel 2009, direttamente in DVD. I BAFTA hanno premiato nel 2008 sia il regista John Crowley  che l’attore protagonista Andrew Garfield.

La storia ruota intorno a Eric Wilson, un bambino di dieci anni che dopo essere stato salvato da un suo coetaneo Philip, da una banda di bulli, stringe una morbosa amicizia con lui. Eric Wilson vive una situazione estrema, la madre malata di cancro si sta abbandonando al rancore e alla chiusura alla vita, mentre il padre alcolizzato non si cura minimamente della reazione del ragazzo all’evento. Nel corso del tempo l’amicizia fra i ragazzi inizia a sviluppare contorni inquietanti di cui veniamo informati attraverso flash back sapientemente costruiti attorno alla nuova vita di Eric.

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Phillip, violentato dal fratello sviluppa una malcelata aurea di violenza finchè non esplode in furia omicida a cui Eric assisterà senza muovere un dito. I ragazzi giudicati colpevoli vengono incarcerati e rilasciati dopo anni di recupero sotto falsa identità in modo che possano ripartire da zero. Apprendiamo in seguito che Philipp si è suicidato, mentre Eric sposa la sua identità di nome Jack Burridge.

Grazie all’aiuto del tutore Terry, tenta di ricostruirsi una vita: si trasferisce a Manchester, dove trova lavoro, stringe amicizia con Chris e si mette con una ragazza, Michelle.Per Eric Jack è una sorta di padre e fra i due vi è una solida amicizia, tanto da compromettere l’affetto del figlio di Terry, Zeb, che si sente sostituito da Jack nell’amore paterno. Zeb, geloso del rapporto scopre il passato del ragazzo e lo rivela alla stampa. E tutto precipita, infatti sulla testa di Eric pesa una taglia di ventimila sterline.

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Il film è di una durezza particolare. La realtà è restituita attraverso una fotografia sporca, e precisa, a differenza del mondo interiore di Eric (Jack) ormai adulto, ma rimasto emotivamente un bambino, tenta di scoprire il mondo dopo la sua carcerazione. L’interpretazione nervosa di Andrew Garfield restituisce tutta la tensione e la fame di voler apprendere una grammatica nuova sul mondo. Il romanzo da cui è tratta la pellicola ha un titolo più eloquente “Boy A , storia di un ragazzo sbagliato”. Il giudizio del romanziere è netto: il ragazzo è sbagliato perché lascia decidere al mondo cosa fare della sua vita.

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E’ un ragazzo impotente che assiste a un omicidio e non grida, non combatte, non si oppone nemmeno contro la sua carcerazione (salvo quando è tardi e contro un padre ben felice di sbarazzarsi di lui). Eric non muove un muscolo fino all’incontro con Michelle. Spinto dagli amici, imboccato sulla soglia, inizia ad agire. Poi ci prende gusto, ora sa scegliere ed è padrone e responsabile per la propria esistenza. E finisce per essere un eroe. Ma chi decide chi ha una seconda opportunità? Cosa significa pagare per un crimine? Piaccia o no Eric l’ha commesso, era complice nella sua impotenza, e su questo non esiste buonismo che possa essergli attributo. Come il padre alcolizzato, che passa le sue giornate nel letto mentre la moglie muore, Eric non ferma Phillip nella sua personale follia.

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Ricominciare implica trovare la via per convivere pacificamente con i propri errori, cosa difficile per chiunque. Il passato è indelebile e non ammette alcun tipo di ingenuità. Eric, o meglio Jack, è di nuovo colpevole, stavolta di troppo amore. La sua vita sembra fluire, ha salvato una bambina da morte certa, è quasi convinto di aver risarcito il suo debito al mondo, quando ecco che vuole rivelare a Michelle la verità. Bloccato da Terry, si tratterrà fino a che la perversità dei meccanismi sociali non lo travolgeranno. Ma perché farlo? Perché Eric sa di non essere Jack. E’ il primo a non essersi mai perdonato, e nonostante il dono della scelta e della libertà, ha bisogno di essere assolto, a tutti i costi. Quello che lascia tutto in sospeso in un tragico finale aperto, è l’amore di Michelle, che si incrina solo nella direzione dell’orgoglio, ma non nella sostanza. Sta qui la grande compensazione, non il gesto eroico a cui si era legato il nostro Boy A.  E’ l’amore che dissemini nelle persone, che il destino ti pone accanto, la vera misura del perdono della vita, l’unica possibilità di riscatto possibile. I gesti si esauriscono, le persone si nutrono invece della presenza. Nel passato indelebile, solo l’amore di pochi può essere l’unica forza altrettanto incancellabile.

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Un film semplice nella regia, nella fotografia e anche nella sua crudezza. Complesse sono le sensazioni che si provano, i contrasti fra il nostro senso di giustizia e il sistema che sembra tutelare entrambe le parti annientando di fatto la giustizia ideale per fare posto a quella reale fatta di compromessi. Senza dare alcuna conclusione ci lascia tutti orfani.

★★★


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