Boy A (UK 2007) Regia: John Crowley Sceneggiatura: Mark O’Rowe Ispirato al romanzo: Boy A di Jonathan Trigell Cast: Andrew Garfield, Peter Mullan, Katie Lyons, Shaun Evans, Anthony Lewis, Jeremy Swift, Siobhan Finneran, Taylor Doherty, Josef Altin, Skye Bennett Genere: giustizialista Se ti piace guarda anche: Rectify, Orange Is the New Black, Jamesy Boy
Le persone meritano una seconda possibilità? Con persone non intendo un bambino che fa una innocua marachella, un ragazzo fidanzato il cui pene finisce incidentalmente dentro la vagina di una ragazza che non è la sua ragazza, oppure un blogger che definisce sopravvalutata la serie tv Orphan Black salvo poi ricredersi clamorosamente. Intendo persone come Erika & Omar, o come Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede. Boy A ci presenta un protagonista del genere. Un ragazzo appena scarcerato che anni prima, da bambino, aveva commesso un misterioso crimine. Il suo nome era Eric Wilson ma, una volta fuori di prigione, per mantenere il suo anonimato e permettergli di rifarsi una vita gli vengono affidate una nuova identità e un nuovo nome, Jack Burridge. È giusto permettere a un criminale di rifarsi una vita?
Boy A non si assume la responsabilità o la pretesa di rispondere a una domanda del genere, lasciando la libertà di giudicare allo spettatore. Il film si limita a presentarci la nuova vita di Eric… intendevo di Jack. Si fa un lavoro, si fa una ragazza grassottella soprannominata “balena bianca” perché è un po’ in carne ma nel complesso non è niente male, e si fa degli amici. Esce, beve, si fa di ecstasy, va sulle giostre, balla sulle note di “Drop the Pressure” di Mylo. La vita normale di un ragazzo qualunque di oggi, a parte il fatto che non siamo più nei primi Anni Zero e oggi si balla e ci si sballa sulle note di Skrillex, Calvin Harris o Avicii e non di Mylo. Attraverso dei flashback molto “lostiani”, o se preferite “orangeisthenewblackiani”, riviviamo inoltre il suo passato, quanto era accaduto anni prima quando era un bambino. Tra passato e presente il film, tratto dall'omonimo romanzo di Jonathan Trigell a sua volta ispirato a un vero fatto di cronaca, sa raccontare molto bene la sua storia, senza cedere a patetismi di sorta e senza scadere nello stile morboso da tv del dolore. Lo stile del regista John Crowley è ancora acerbo in alcuni momenti, come nella scena dell’ecstasy in cui si sarebbe potuto lasciare andare di più, ma la pellicola, inizialmente concepita per la televisione e poi presentata in vari festival cinematografici, si innalza grazie soprattutto alla costruzione della psicologia del protagonista realizzata da un giovane eppure già grande attore.
Un interprete noto soprattutto per una saga supereroistica merita una seconda possibilità? Se se la meritano degli assassini anziché finire dal boia, non vedo perché no. Andrew Garfield è oggi conosciuto principalmente per The Amazing Spider-Man 1 e 2 (e presto 3) eppure, per quanto nei panni di Peter Parker se la cavi bene, sono altre le sue interpretazioni più memorabili. Il giovane Gatto Garfield ha lasciato il segno dei suoi artigli in ruoli da comprimario in The Social Network, Leoni per agnelli, Parnassus e Non lasciarmi, però la sua prima parte cinematografica, e a oggi la sua prova recitativa più intensa è sofferta, è questa qua in Boy A. Sebbene se la giochi anche con il suo recente ruolo da travestito (questa volta non da Uomo Ragno) nell’ultimo video degli Arcade Fire “We Exist”.
Questo Boy A, recuperato
Piccolo spazio (auto)promozionale Questa sera mi raccomando non perdetevi la Notte Horror. Dalle ore 21:00 qui su Pensieri Cannibali.