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Boy, snow, bird di Helen Oyeyemi

Creato il 01 febbraio 2016 da Leggere A Colori @leggereacolori
Boy, snow, bird di Helen OyeyemiBoy, snow, bird di Helen Oyeyemi

Pubblicato: Febbraio 2016 da Einaudi

Pagine: 272

In libreria dal 2 febbraio 2016

Sarà in libreria da domani Boy, snow, bird, il nuovo promettente romanzo della giovane Helen Oyeyemi edito da Einaudi. L' enfant prodige della letteratura britannica, dopo il sorprendente debutto, ormai più di dieci anni fa, con La bambina Icaro, torna con i suoi personaggi a tutto tondo, le immagini sorprendenti, le osservazioni originali e le lucide verità che rendono Boy, snow, bird un capolavoro che parla al cuore e alla mente del lettore. Una gioia di stile che flirta attraverso narrazioni fiabesche capaci però di far propri anche elementi oscuri e sanguinari.

È una notte d'inverno del 1953 quando Boy Novak - lunghi capelli biondo ghiaccio e lineamenti delicati - scappa di casa lasciandosi alle spalle il padre violento di professione acchiapparatti. Da New York il caso la porta a Flax Hill, una cittadina del Massachusetts. Qui conosce Arturo Whitman, un gioielliere rimasto vedovo: è antipatia a prima vista e infatti, dopo poco, si sposano. Corollario del matrimonio è il ruolo di madre, prima vicaria e poi naturale. Ma se inizialmente il rapporto con la bellissima ed eterea Snow è magico, nel momento in cui nasce Bird tutto cambia. Arturo e la sua famiglia nascondevano un segreto che la bambina ha svelato e Boy si trasforma, con sua stessa sorpresa, nella crudele matrigna delle fiabe. Sono tante e diverse le donne che popolano il libro: Boy, Snow e Bird in primis, ma anche Webster, Mia, Mrs Fletcher, Julia, Olivia, Agnes, Clara. Tutte, chi dietro una facciata frivola, chi determinata, chi burbera, chi affettuosa, nascondono in maniera più o meno consapevole una parte non trascurabile della loro natura. E poi, ovviamente, c'è Frances. L'identità: è questo il tema al centro di Boy, snow, bird. Quanto c'è di vero in quello che appare quando un abito può mascherare, un viso può mentire? Possiamo scegliere chi essere - prendere la porta, tagliare i ponti, coprire le tracce - o il passato, prima o poi, tornerà a inchiodarci? Esiste un modo giusto di reagire quando si scopre che la persona che ci dorme accanto, quella che ci ha tenuti in braccio da piccoli non è chi diceva di essere? I cattivi sono cattivi o hanno le loro ferite e giustificazioni? Non ci sono risposte semplici in Boy, Snow, Bird, dove anche la protagonista, smarrita, ammette: "Non so piú chi o cosa siano gli altri".

"La fiducia in sé stessa della Oyeyemi è palpabile: è chiaro che questo è il libro che l'autrice stava aspettando. [...] Mentre la popolazione aumenta, le nostre comunità si restringono e la nostra terra si ammala sempre più, mentre le nostre possibilità digitali diventano sempre più grandi e le nostre vite elettroniche più sedentarie, scrittori come Oyeyemi possono capire cosa sta succedendo e collegarlo a un'altra realtà, fondendo confronto e volontà di fuga. La dicotomia è un'ossessione centrale in Boy, Snow, Bird [...]. Immagino Oyeyemi giungere finalmente nello strano universo da lei sognato già da tempo - quello che Saltz chiama una "un-self-consciousness filtrata attraverso iper-coscienza-di-sé, assurdità non elaborata, grandezza del desiderio" - e chiedersi, forse con trepidazione ma più probabilmente con maliziosa felicità, dove andare in questo strano mondo". Porochista Khakpour per The New York Times

Helen Oyeyemi (10 dicembre 1984) è una scrittrice britannica. Boy, Snow, Bird è già il suo quinto romanzo, nonostante la giovane età. The Icarus Girl, il libro d'esordio, scritto durante il liceo, è stato pubblicato in Italia con il titolo La bambina Icaro (Fabbri 2005). Laureata in scienze politiche presso l'Università di Cambridge nel 2006, nel 2007 pubblicò The Opposite House, ispirato alla mitologia e cultura cubana. Nel 2009 Oyeyemi è stata inserita nella lista "25 under 25" dalla rivista Venus Zine ed ha pubblicato il suo terzo romanzo White is for Witching, descritto dalla critica come " radicato in Henry James ed Edgar Allan Poe ". Nello stesso anno è stata finalista per il Shirley Jackson Award e nel 2010 ha vinto il premio letterario Somerset Maugham Award. Nelle sue storie la realtà si fonde con elementi del mito, del folklore e delle fiabe. Il risultato è un'atmosfera incantata in cui anche le cose più banali assumono valenze nuove. Attualmente vive a Praga con un numero sempre crescente di teiere che ormai colleziona da anni.


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