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TramaPerché, volete dire che questo film ha pure una trama?
Recensione cannibaleUh, si inizia con una citazione di Joseph Conrad, giusto per darsi un tono. E poi i titoli di testa aprono con un montaggio di donne cazzute del cinema mondiale e appare persino la nostra Sophia Loren nazionale. Ci troviamo per caso di fronte a un film acculturato e profondo?Ma va, appena parte la storia (quale storia?) vera e propria ci troviamo di fronte a un soft porno di discreto livello. Un peccato perché ci saremmo potuti essere le premesse per uno dei cult movies “ignoranti” assoluti del nuovo millennio e invece è solo una mezza puttanata. Un vorrei essere Grindhouse ma non posso.
Non tutto è da buttare, comunque: qualche momento divertente c’è, qualche battuta volgare è anche più o meno riuscita, ma soprattutto è un bel vedere per le 3 tettute protagoniste. Cosa che a questo punto può far scatenare il dibattito su come questo sia un film profondamente maschilista, che ci propone delle tipe che sembrano uscite dritte da un porno della Brazzers che si baciano, si menano e si gettano dell’acqua addosso. Ma se non vogliamo essere così estremi con i giudizi, potremmo semplicemente dire che è a suo modo un omaggio, per quanto piuttosto distorto, all’universo femminile. Da un divertissement come questo, seppur cinematograficamente non molto riuscito, alla prostituzione di Arcore ne passa parecchia di acqua sotto i rubinetti in oro. Così come pure siamo distanti dalla velinizzazione dell’immaginario collettivo nostrano.Bitch Slap mi sembra più semplicemente un giuoco innocuo che non pretende di dare un’immagine realistica dell’universo femminile (così come non vuole dare un’immagine realistica di un bel niente) attraverso questa bella serie di top model con due bombe. D’altra parte anche in True Blood, ad esempio, ci sono in pratica solo uomini a torso nudo dai fisici perfettamente scolpiti, ma non mi sembra che questo abbia mai fatto sorgere le proteste di qualche associazione maschile. Quindi approcciandosi a una pellicola del genere dimenticate di prendere le cose sul serio. Anche perché - andiamo - come si fa a prendere sul serio una roba intitolata Bitch Slap (tralasciando il solito esagerato titolo italiano)? E poi, e questo è più che altro un difetto, il film non spinge mai troppo sulla violenza, sullo splatter, né tantomeno sul porno (ci sono tante tette vedo non vedo, ma non un vero nudo uno, Diobono!).
Venendo comunque alla materia prima fondamentale del film, le tre protagoniste sono delle gran gnocche (parere strettamente tecnico): Julia Voth svetta, anche per capacità recitative (ma non ci va tanto), nelle vesti della giovane Trixie per cui tutti, sia uomini che donne, perdono la testa; la rossa Erin Cummings invece con quel cognome sapete già in quale campo cinematografico proseguirà la sua carriera, mentre la latina America Olivo è molto sexy, ma a recitare nella parte della bad girl è davvero cagna. Ed ecco spiegato il titolo, essendo un film recitato da vere bitches, nel senso che più che attrici sono proprio cagne, come le chiamerebbe René Ferretti di Boris.Non bastando queste 3 piccole porcelline, che nell’unica trovata intelligente del regista ci vengono mostrate in maniera generosa attraverso ralenty enfatici sulle loro curve, a un certo punto compare pure una tipa orientale che è la copia uscita da una produzione porno della Gogo Yubari di Kill Bill. E qui il regista Rick Jacobson sembra guardare al Maestro Quentin, chiaramente omaggiato più volte all’interno di questa “opera”, anche se a livello visivo siamo più dalle parti di una versione low-budget virata al femminile di 300. In pratica come un Sucker Punch, ma senza la componente pseudo fantasy.
Per tacere su una pessima colonna sonora metal-tarra e sull’uso dei split-screen (con uno sfoggio sbagliato di tecnica cinematografica inesistente), i continui flashback sono inseriti assolutamente a casaccio: va bene che non tutti possono avere la maestria di un Tarantino o di un Nolan nel viaggiare attraverso storie temporalmente intricate, ma allora se uno non è capace è meglio evitare di complicarsi la vita e provare a raccontare la storia nel modo più semplice possibile. Peccato che qui la storia sia talmente esile, per non dire inesistente, che la confusione dei numerosi flashback è fumo negli occhi per mascherare tale mancanza. Ma più che Tarantino, il regista Rick Jacobson vorrebbe diventare il Russ Meyer della nuova generazione, solo che per il momento il suo tentativo è decisamente fallito. D’altra parte da uno che in curriculum ha una serie di tremendi filmacci action anni ’90 + una serie di discutibili serie tv come Spartacus, Xena e Baywatch Night (!) non è che si possano pretendere miracoli. O film un minimo minimo sensati.Se cercate del Cinema qui dentro ce n’è davvero pochino, giusto un confuso tentativo, altrimenti Bitch Slap per farsi le seghe va più che bene.(voto 5,5)
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