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Bracciano (RM). Antiche opere di drenaggio e di raccolta delle acque

Creato il 08 settembre 2015 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

La Macchia del Comune di Bracciano (RM) si trova nel settore meridionale del territorio braccianese in posizione intermedia ravvicinata tra il lago di Bracciano e il mar Tirreno ad una distanza di circa 7 km, in linea d’aria, dall’area archeologica di Cerveteri.
La morfologia del territorio si presenta come un sistema di pianori e colline alternate da profonde valli boscose, fossi e torrenti che attualmente hanno una scarsa portata. L’intera zona appare piuttosto integra dal punto di vista ambientale poiché interessata da attività agro-pastorali praticamente da sempre e sono poche e marginali le opere edilizie invasive, quindi è facile scorgere sulla superficie resti materiali della frequentazione umana del passato.
Sembra che lo stanziamento umano sia stato particolarmente intenso durante l’epoca etrusca, come anche in epoca romana a partire dal tardo-repubblicano fino ai primi due secoli dell’età imperiale.
Durante un lavoro di mappatura dei siti archeologici presenti nella zona in questione sono state individuate piccole necropoli di epoca etrusca e di epoca romana, resti di edifici di epoca romana interpretabili come ville o terme, frammenti di ceramica antica sparsi sulla superficie della campagna, cavità artificiali, sistemi di raccolta delle acque, opere di drenaggio e di regimazione di corsi d’acqua.
Alcuni cunicoli scavati nel banco tufaceo vengono interpretati come canali di drenaggio per prosciugare l’acqua in eccesso bonificando i terreni e rendendoli così coltivabili, le cui caratteristiche rimandano all’epoca etrusca.
Grotta Camina-Palo bucato è un’opera di drenaggio piuttosto notevole: è un complesso su due livelli costituito da un pozzo cilindrico con due file di pedarole contrapposte profondo circa 5.00 m che scende in una grotta a pianta quadrangolare affacciata su una piccola valle. A circa metà altezza del pozzo si apre un cunicolo a sezione ogivale con un solco alla base dell’imboccatura che gira ad anello e prosegue, con una lieve pendenza, sulle pareti nord-occidentale e nord-orientale della grotta sottostante fino all’ingresso ove si trova un impianto di scolo. Il cunicolo è alto circa 1.70 m e largo 0.50 m ed è percorribile per circa 16.00 m, purtroppo una frana impedisce di raggiungere il suo punto di origine.
Numerose tracce indicano modifiche dell’utilizzo nel tempo: da un impianto di bonifica, scolo e raccolta delle acque realizzato presumibilmente in epoca etrusca, per poi diventare un riparo per persone e animali.
Il complesso è stato rilevato da chi scrive con la collaborazione di Tullio Dobosz e registrato nel Castasto Nazionale delle Cavità Artificiali.

Elena Felluca

Bracciano (RM), Grotta Camina-Palo bucato, particolare pozzo.

Bracciano (RM), Grotta Camina-Palo bucato, particolare pozzo.

Bracciano (RM), Grotta Camina-Palo bucato, interno cunicolo.

Bracciano (RM), Grotta Camina-Palo bucato, interno cunicolo.

Bracciano (RM), Grotta Camina-Palo bucato, ingresso grotta.

Bracciano (RM), Grotta Camina-Palo bucato, ingresso grotta.


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