Minacce ai volontari della Lipu impegnati campo antibracconaggio tra Capoterra e Assemini sono state rivolte da alcuni cacciatori di frodo. I volontari sono riusciti a schivare alcuni sassi lanciati dagli uccellatori, mentre una grossa pietra ha colpito un’auto sfondando uno dei cristalli.
“Siamo stati vittime di una reazione violenta e intollerabile – commenta il presidente LIPU-BirdLife Italia, Fulvio Mamone Capria, che ha partecipato al campo – Ma alcuni bracconieri li abbiamo riconosciuti, in quanto gia’ denunciati negli anni precedenti dai carabinieri su nostri esposti.
Proprio per questo – prosegue Mamone Capria – abbiamo presentato dettagliate querele affinche’ si ottenga per i bracconieri il foglio di via da alcuni Comuni dove vanno a posizionare le trappole, oltre che a farli condannare per il reato di minacce. Per il futuro occorre agire preventivamente per evitare il ripetersi di simili intolleribili aggressioni”.
“Stiamo setacciando, con i colleghi del Cabs, il Committee Against Bird Slaughter, venuti da varie parti d’Italia, numerosi sentieri anche in zone precedentemente mai battute, per disinnescare le migliaia di trappole piazzate a terra e sugli alberi – dichiara Giovanni Malara, responsabile nazionale antibracconaggio LIPU e Coordinatore del campo – In questi giorni abbiamo rinvenuto decine di uccelli morti tra cui uno sparviere rimasto impigliato con una zampa ad una trappola in nylon sistemata su un ramo orizzontale”.
I volontari LIPU hanno recuperato in quindici giorni d’attivita’ migliaia di trappole per l’avifauna e lacci per mammiferi. Le operazioni della LIPU a tutela della fauna selvatica proseguiranno anche nei prossimi giorni. (AGI)