Magazine Collezionismo
Are we free or are we fake? Are we tender or are we tattoed? Are we babies or are we branded? Dietrich Wegner provocatively explores such contradictionsby portraying real toddlers and toddler dolls totally covered - I’d say sponsored - with very recognizable logos. His criticism to our contemporary consumerism becomes even more interesting from a dollcultural viewpoint, when seen as the expensive counterpart of some motherhood simulacra we know well: those famous, controversial and perfect Reborn dolls.
Siamo liberi o siamo finti? Siamo teneri o tatuati? Siamo bimbi o siamo brand? Dietrich Wegner esplora provocatoriamentesimili contraddizioni ritraendo veri neonati o bambolotti-neonato totalmente coperti – direi sponsorizzati – con loghi molto riconoscibili. La sua critica al consumismo contemporaneo diventa ancor più interessante dal punto di vista dollculturale se vista come costosa controparte di certi simulacri di maternità che conosciamo bene: le celebri, controverse, perfette Reborn dolls.