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branzino a doppia cottura

Da Great

branzino a doppia cottura
Il Pireo è tappa praticamente obbligatoria per chi decide di andare in vacanza in qualche isola greca.  Forse qualcuno vuole e riesce a dare un occhiata alla città e non accontentarsi di saltare sul traghetto appena  messo piede. In quel caso probabilmente si è fatta  un’idea del Pireo odierno, dei suoi cittadini, della vita nel più grande porto del paese che non è tanto diversa da un qualsiasi città portuale moderna.Altro spettacolo  si offriva invece per chi vi sbarcava nel diciottesimo secolo. I visitatori aumentavano ma il Pireo non era in grado di trattenerli. D’altronde aveva  ben poco da offrire e la vista in lontananza di Acropolis attraverso gli uliveti spingeva tutti a partire subito.

Richard Chandler che visitò il porto nel 1765 racconta:“… siamo partiti nel pomeriggio con il vento in poppa e la sera abbiamo attraccato al famoso porto. La mattina prestissimo sono saliti sulla nave alcuni greci  avvisati  del nostro arrivo dal capitano. Il vino ha cominciato a fluire abbondante e il loro incontro si è festeggiato bevendo, cantando e danzando, come usa questa gente così vitale. Li abbiamo lasciati e siamo scesi al porto. Dalle finestre della dogana abbiamo visto l’Acropolis e il tempio di Atena.Un gran signore ateniese  avvisato precedentemente, è arrivato  intorno a mezzogiorno accompagnato da  un servitore e un frate cappuccino del monastero francese di Atene. Hanno portato dei cavalli e dopo il tramonto del sole siamo partiti per la volta della città. A metà strada ci siamo fermati per riposare.Un contadino ci ha offerto della bellissima uva che abbiamo mangiato con gran piacere. Un altro che portava un otre di pelle sulle spalle ha tirato su dell’acqua da un pozzo e ci ha dato da bere.Tra i vigneti ci sono cisterne pubbliche per irrigare gli alberi e gli orti, controllati  dai proprietari. L’acqua  si paga a ore e il prezzo sale o scende secondo la disponibilità…..”

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pescatori al Pireo - 1750 

Un altro viaggiatore in una pubblicazione londinese del 1820 racconta:“….Sulla spiaggia sono stati edificati la dogana, qualche casa e una chiesa greca. Siamo entrati in una stanzetta vicino alla chiesa e abbiamo consumato un bel pranzo con alcuni pesci appena pescati….”

credits: koutouzis
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Tagliare a julienne dello zenzero fresco e tostarlo a secco in una padella antiaderente. Tagliare a julienne delle zucchine e unirle allo zenzero. Dopo qualche minuto  ritirare dal fuoco e versare in una pirofila. Salare e mescolare.Pulire, squamare e lavare i pesci.  Mischiare del sale e del pepe macinato fresco e spalmare l’interno della pancia. Inserire una foglia di alloro e un rametto di origano fresco.Oliare con qualche goccia di olio evo la bistecchiera e arrostire i pesci per 5 minuti  da ogni lato. Adagiarli nella teglia con le zucchine, irrorare con dell’olio evo  e infornare per 10 minuti a 180 gradi.
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