In alcune città d’Italia (e noi siamo tra quelle), oggi è Santa Lucia che ogni anno porta i doni ai bambini. Si racconta che Lucia fosse una bella fanciulla siciliana, figlia di un ricco nobile di Siracusa e tutti la conoscevano per la sua dolcezza ed amorevolezza. A quel tempo in Sicilia imperversava il paganesimo e Lucia mostrando un certo interesse per il Vangelo, decise di convertirsi al cristianesimo. I suoi genitori avevano deciso di farla sposare, ma Lucia non ne volle sapere primo perchè il futuro sposo non era cristiano e secondo perché lei aveva deciso di dedicare la sua vita al Signore. Questa decisione, però non venne rispettata dai famigliari della ragazza ed iniziò per lei una vera e propria persecuzione per farle cambiare idea. Ma Lucia non cambiò idea, non voleva rinnegare la propria fede, così le vennero strappati gli occhi ed infine fu uccisa. Da allora Santa Lucia fu considerata la protettrice degli occhi e della vista, ed il giorno del suo martirio, il 13 dicembre, inizia il suo viaggio col suo affabile e fedele asinello portando i doni ai bambini buoni.
Da piccolina, vivendo a Milano, non festeggiavo questo giorno, anche se mamma (nativa di queste zone dove vivo ora) e papà, da siciliano qual’è, me ne parlavano. Nonna materna però mi faceva lo stesso un regalino. Ora che vivo qui in provincia di Lodi e che ho le bimbe festeggiamo anche noi questo giorno, con qualche regalo sotto l’albero perché riserviamo comunque i doni più belli al caro e unico Babbo Natale!
Oggi avrei dovuto presentarvi gli Arancini di Riso, usanza siciliana per questo giorno. Ma la settimana appena trascorsa è stata parecchio intensa, quindi ho pensato di proporvi il mio piatto forte, quello con cui ho conquistato a pieni voti il consenso del mio papà, uomo siciliano molto critico e pignolo, che trova sempre qualcosa che non va anche dove, secondo tutti gli altri, tutto è perfetto: Il brasato al barolo. Un piatto che preparo spesso nella stagione fredda, la ciurma lo adora, e in particolar modo durante questa festa, che di solito, proprio come oggi, ho il piacere di passare con i miei genitori che felici, si svegliano con le nipotine per aprire i regali portati dalla Santa.
Una preparazione che tutti conoscete, semplice ma lunga per la marinatura della carne per almeno 24 ore. Un piatto buonissimo, rustico che trova la sua perfezione accanto ad una morbida polenta rigorosamente preparata nel modo classico e senza usare quella istantanea. Auguro a tutti una felice giornata sia che si festeggi Santa Lucia che non!
Ingredienti per 6/8 persone:
1kg carne di manzo taglio cappello del prete
50gr di pancetta
1 bottiglia di Barolo
2 carote
2 coste di sedano
8 cipolline
5 chiodi di garofano
1 stecca di cannella
1 foglia di alloro
2 rametti di timo
olio evo q.b.
farina q.b.
sale q.b.
1kg di farina di mais bramata
2 cucchiai di olio evo
2 cucchiai di sale grosso
acqua
Steccate la carne con qualche listarella di pancetta, mettetela in una terrina con tutte le verdure tagliate a pezzetti,le erbe aromatiche (timo sfogliato) e le spezie.
Versate il vino , coprite con la pellicola trasparente e lasciate marinare per 1 giorno in un luogo fresco (non in frigo), rivoltando la carne qualche volta.
Trascorso il tempo scolate la carne e passatela leggermente nella farina, fatela rosolare in un tegame con due cucchiai di olio e la restante pancetta. Unite la marinatura, facendo attenzione a togliere i chiodi di garofano e la cannella.
Salate, coprite e portate a cottura a fuoco basso, ci vorranno circa 40/45 minuti. Togliete la carne e tenetela al caldo, togliete la foglia di alloro e con l’aiuto di un mixer ad immersione frullate il sugo, rimettete sul fuco, addensatelo e regolate di sale. Tagliate a fette il brasato e versatelo nel sugo.
Preparate la polenta: per 1 kg di farina ci vogliono circa 4 litri di acqua che metterete in una larga pentola, o meglio ancora in un paiolo, e farete bollire. A questo punto aggiungete il sale, l’olio e la farina a pioggia mescolando energicamente con una frusta per non far formare grumi. Posate la frusta e armatevi di un bel mestolo di legno e iniziate a mescolare sempre dallo stesso verso la polenta facendo ben assorbire tutta l’acqua, se comincia a diventare troppo dura e compatta aggiungete un mestolo d’acqua calda per renderla più morbida. Quando la polenta inizia a staccarsi dai bordi allora vuol dire che è pronta ma, come diceva mia nonna, più la polenta cuoce, più viene buona. Io di solito, sempre seguendo i suoi consigli, la faccio cuocere almeno per 1 oretta.
Polenta calda pronta, brasato cotto, non ci resta che portare in tavola e servire questo meraviglioso piatto!
la carne si scioglie in bocca…. uaooooo!!!!