Dall’Hotel de Ville di Parigi a Palazzo Morando di Milano: approda nella città meneghina “Brassai. Pour l’amour de Paris”, una selezione di circa 260 fotografie originali dell’indimenticata fotografo, scrittore e cineasta Brassaï. Una occasione quasi unica per ripercorrere l’intero percorso di uno degli artisti che hanno segnato indelebilmente la storia della “scrittura con la luce”, etimologia che in questo specifico caso di adatta davvero bene a quello che potrete godere.
L’esposizione, sobria ma convincente, parte con una prima sala in cui immergersi negli occhi dei bambini: che si tratti della gioia per l’acquisto di un palloncino o delle chiacchiere quasi adulte di un meraviglioso scatto del 1930, o che si passi dalla curiosità di un avvenimento dietro alla staccionata alla prima barca “varata” nel Jardin de Luxenbourg, le prime immagini sono perfette per introdurre il visitatore a quella irripetibile coniugazione di ritratto e reportage che è la vera cifra stilistica di Brassaï.
© Estate Brassaï
Brassaï è anche il cantore della società parigina: eccolo allora puntare l’obiettivo su lusso e lustrini, sui monocoli delle corse a Longchamp e sulle feste con i fuochi d’artificio. Era il 1937, solo trentasei mesi più tardi le città francesi avrebbero conosciuto luci nel cielo di diversa e più tragica provenienza.
Ritratto e reportage tornano a fondersi: il lato oscuro della società parigina è indagato con l’occhio del reporter, senza risparmiare nulla. Ed ecco allora i bistrot, ecco le “lucciole” per strada o nelle case di piacere, ecco la fatica di un facchino a Les Halles in una immagine che pare quasi richiamare i dipinti della Crocifissione.
Al bistrot – Parigi, 1930-1932 © Estate Brassaï
Parigi, la città delle luci. Parigi di fanali e lampioni che sfidano la nebbia, Parigi delle finestre illuminate riprese da Notre Dame. C’è sempre un punto luce che cattura l’attenzione e determina la foto, quasi la didascalizza.
Infine, ampio spazio alla collaborazione con Picasso, ed è il Picasso scultore, tra l’altro, in un gioco di evocazioni artistiche che inchioda lo sguardo. Da lì l’introduzione del fotografo ai caffè frequentati da Dali, Matisse, Simone De Beauvoir (magnifico, davvero, il ritratto di quest’ultima).
Simone De Beauvoir ritratta da Brassai – © Estate Brassaï
Credo si sia intuito: un giro a Palazzo Morando vale davvero la pena farlo.
Alfonso d’Agostino
“Brassai. Pour l’amour de Paris”
dal 20 marzo al 28 giugno 2015
c/o Palazzo Morando
Via Sant’Andrea, 6
Milano
ORARI
da martedì a domenica: 10 – 19
BIGLIETTI
€ 10 intero
€ 8,50 ridotto
€ 5 ridotto speciale per le scuole
Biglietto famiglia: uno o due adulti € 8.50 cad. con figlio/i dai 6 ai 14 anni: € 5
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