Brazzaville (Rep. del Congo) / Censura ai media e nuove regole del Cslc

Creato il 05 giugno 2013 da Marianna06

Un provvedimento che ha messo la parola  “fine” alle pubblicazioni di quattro testate indipendenti è in corso, in queste ore, mentre scriviamo, a Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo.

Bocche cucite, orecchie che non sentono, occhi che non vedono.

Si tratta esattamente di giornali quali ”L’Observateur”, “Talassa”, “Le Trottoir” e anche “La Glaive”.

Le prime tre sono state messe al bando in quanto hanno ripubblicato un vecchio articolo, in cui si racconta del presunto coinvolgimento dell’attuale presidente,Denis Sassou Nguesso, noto spietato padre-padrone del suo Paese, nell’uccisione di Marien Ngouabi.

Martin Ngouabi, golpista nel 1969, prese il potere per alcuni anni, imponendo al Paese il marxismo-leninismo e, poi, fu ucciso da un commando militare nel 1977.

Dal 1979 ad oggi Nguesso detiene il primato indiscusso d’essere il più longevo, e quindi anche il più inamovibile, presidente del continente africano.

Nel mentre la Repubblica del Congo, o meglio la sua gente, s’è vissuta, tanto per gradire, anche un po’ d’anni di terribile guerra civile con annesse tragiche conseguenze.

Per “La Glaive”, la quarta testata, lo sbaglio grave consisterebbe semmai nel non avere seguito le direttive  del Consiglio superiore per la libertà di comunicazione (Cslc).

Quest’organo,vicinissimo al potere e che attualmente detta regole tassative e non  garantisce la libertà d’espressione, come dovrebbe, si sta facendo carico  di un programma di controllo amministrativo, finanziario e professionale su tutte le testate e le emittenti del Paese.

E adduce, come falsa motivazione al suo operato, il risanamento necessario e indispensabile, oggi giorno, di tutti i “media”, chiedendo pretestuosamente assolute provate competenze ai professionisti della comunicazione, perché possano esercitare.

Si farà infatti, a breve un censimento rigoroso per ottenere dallo Stato in seguito, da parte dei  giornalisti della carta stampata interessati,il placet ossia  una tessera professionale.

E, invece, il permesso d’accesso alle frequenze radiofoniche e/o televisive per tutti gli altri.

Niente di meglio, dunque, per il vecchio dittatore al fine di proseguire indisturbato, senza che nulla trapeli, il suo percorso fatto esclusivamente di corruzione e di ingiustizie.

    a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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