Magazine Cultura
• Cominciamo con una preziosa antologia appena sfornata (a un prezzo impossibile, tra l'altro) da Newton & Compton: I mille volti del giallo. Il giallo è una vera e propria sfumatura dell'animo umano, un imprevisto dietro l'angolo che in un istante ci catapulta in una dimensione inattesa. E in questa raccolta a indagare sulle ombre della realtà quotidiana sono le migliori (ma davvero le migliori, dannazione!) firme della letteratura americana contemporanea: da Michael Connelly, che ci racconta cosa si nasconde dietro l'ennesimo incidente successo nel buio di Mulholland Drive, a Alice Munro, che disvela l'indicibile e crudele segreto risalente all'infanzia di due donne ormai adulte; da James Lee Burke, che ci proietta nei bassifondi della provincia intorno a una New Orleans distrutta dall'uragano Katrina, a Joyce Carol Oates, che illumina la tensione che cova in una casa in una piccola cittadina dello Stato di New York tra un padre cieco e due figlie separate dagli eventi della vita, fino poi a Elizabeth Strout, Holly Goddard Jones e molti altri. Venti storie diverse unite da una grande scrittura e da una capacità magnetica di sorprendere il lettore.
• Sempre la medesima casa editrice (della quale non condividiamo sempre la linea editoriale fatta di prezzi d'arrembaggio, ma sulla qualità non si discute!) rimanda alle stampe, in occasione della imminente uscita del film con Gianmarco Tognazzi tratto dall'opera, L'Estate Nera, di Remo Guerrini. Massimino, Eva, Attila, Saturnina e poi Canavesio, Federico, Santino e Giusi sono ancora dei bambini durante quella torrida estate del ’62. Il giorno scherzano e scorrazzano per le strade di Altavilla, un paesino del Monferrato, e la sera dopo cena Carosello e a letto. Hanno solo dodici anni ma si sentono già grandi su quel muretto e perseguitare Beniamino il matto, per sentirlo imprecare e urlare, all’inizio è solo un gioco innocente e nessuno pensa davvero che finirà male durante quella maledetta domenica d’agosto, mentre imperversa un terribile temporale. Passano trent’anni e il macabro ritrovamento dei resti di Beniamino nel cimitero di Altavilla rimette in moto i ricordi. E quei ragazzi del 1962, che la vita ha disperso e allontanato, sono costretti a ritrovarsi nei luoghi della propria infanzia. Diventando i protagonisti di una imprevista, improvvisa, orribile resa dei conti. Un libro molto teso e curatissimo, Guerrini scrive da dio - si legga solo l'incipit: «Il padre di Santino ammazzava di lunedì. Alla domenica sera, qualsiasi fosse la stagione, si metteva a letto più presto del solito. Aspettava che finisse Carosello, ciondolava un po’ guardando scorrere i titoli e tutto il cast del Caso Maurizius, elettricisti compresi, ripeteva a bassa voce le sconcezze sulle cosce delle Kessler che aveva sentito al mattino al bar Italia, ridacchiavamentre sua moglie brontolava “piano, che il bambino ti sente”, e alla fine si alzava da tavola.»
• Passiamo poi a un libro incredibile, a metà tra la tradizione southern più vivida e il western mccarthyano più spinto. Ce lo regala la scrittrice statunitense Amanda Coplin, nata nello stesso luogo nel quale ha ambientato il suo bellissimo romanzo d’esordio: L’albero delle mele (Guanda, 2013 - titolo originale del volume: The Orchardist), in cui si racconta il destino di un uomo, i suoi silenzi e la sua sofferenza. The New York Times Book Review ha definito la sua «una voce potente e altamente poetica».
Negli spazi sconfinati del Far West ben delineati dalle figure del nativo allevatore di cavalli Clee (diventato muto dopo aver assistito alla razzia dell’uomo bianco avvenuta nel suo villaggio) e dell’erborista Caroline Middey (perfetto prototipo della Nuova Frontiera) viene narrata un’epopea di violenza, morte e rinascita. William Talmadge nel suo frutteto di Wenatchee (“la capitale mondiale delle mele”) e Della durante le sue peregrinazioni tra le montagne e le vallate di una natura vasta e maestosa, avrebbero imparato che i ricordi dolorosi sarebbero sempre stati i loro fedeli compagni di viaggio. «Non gli veniva in mente che, se era viva, poteva anche essere felice. Perché se fosse stata felice, non lo avrebbe escluso dalla sua vita per tanto tempo. Troppo crudele».
• Infine giusto un accenno a un volume che non smettiamo di consigliare, Luce d'Agosto, del sommo Faulkner, di cui abbiamo detto tante volte (per esempio qui), e che francamente continueremo a proporre perché non è mai troppo tardi per immergersi in un capolavoro.
(ancora buone vacanze)
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