Eh ci risiamo. Il solito vizietto dei diplomatici iraniani nel mondo…Invece di rappresentare il Ministero degli Esteri di Teheran, questi signori vengono inviati direttamente dai Pasdaran nelle ambasciate del regime nel mondo. Peccato che, come suddetto, il loro compito non sia dialogare, ma fare i bombaroli. Una storia non nuova, se si considera ad esempio che, proprio l’attentato contro il centro ebraico Amia di Buenos Aires nel 1994 – 85 morti innocenti – fu oganizzato grazie all’allora attache culturale iraniano in Mohsen Rabbani. Vogliamo ricordare che, l’attentato all’Amia, fu messo in atto anche grazie al sostegno dell’attuale Presidente iraniano Hassan Rouhani. Ancora prima, nel 1992, l’attentato contro i membri dell’opposizione curda iraniana a Berlino (il cosiddetto Massacro del Ristorante Mykonos), avvene con la complicità diretta dell’allora Ambasciatore iraniano in Germania, Hossein Mousavian (oggi professore negli Stati Uniti e lobbista del regime per conto di Khamenei).
Oggi, come detto, la storia si ripete: secondo le informazioni ottenute in esclusiva dal quotidiano israeliano Haaretz, poche settimane fa, un diplomatico iraniano in Uruguay è stato espulso con l’accusa di aver organizzato un attacco contro la locale Ambasciata di Israele. L’attentato avvenne l’8 gennaio del 2015: un ordigno esplosivo fu piazzato nei pressi della rappresentanza diplomatica israeliana e, fortunatamente, non fece vittime solamente grazie all’intervento dei locali artificieri. L’intelligence di Montevideo, in pochi giorni, ha trovato le prove del coinvolgimento dell’Ambasciata iraniana nell’attentato e, dopo una serie di consultazioni, un diplomatico dei Mullah (probabilmente un Pasdaran infiltrato come diplomatico), ha lasciato con la coda tra le gambe il Paese.
Ancora una volta, quindi, le rappresentante diplomatiche iraniane nel mondo, rivelano la loro vera natura: covi di terroristi, pronti a colpire non appena il padrone accende la luce verde…
In memory of Alberto Nisman, R.I.P.