Brendon sta per finire il suo viaggio editoriale. La serie a fumetti bimestrale (noi aggiungiamo SCRITTA DA UN’UNICA MENTE!) più longeva di sempre sta per chiudere i battenti e tutti i nomadi del deserto fanno sentire forte il loro lamento di dispiacere.
Ma Claudio, che di Brendon è il papà (ma anche il fratello, l’amico, il confidente, il complice!), è a lavoro su un nuovo progetto che – statene pur certi! – non farà rimpiangere il nostro amatissimo soldier of fortune. Quindi prima dell’inizio della fine (L’inizio della fine è infatti il nome del prossimo albo, il n. 98 della serie regolare, in edicola dal 20 agosto) gustiamoci questa ennesima perla nera lavorata dal maestro delle arti oscure Chiaverotti.Ne Il diavolo a Freelness, il Divo Claudio si affaccia in modo toccante sul mondo dell’esoterico e lo esplora, e lo presenta ai suoi affezionati, con la delicatezza che gli è riconosciuta da tutti e che lo caratterizza da sempre.
Il nostro eroe fa la sua comparsa solo a pagina 18 (!), dopo che tutti i personaggi protagonisti di questa storia sono stati già presentati e ben delineati: le due bellissime sorelle Evva e Dora (ragazza che non può camminare ma dotata di un forte “sesto senso”), le quali arrivano a Freelness (capitale della Nuova Inghilterra) per prendere possesso della casa del loro defunto zio Angus; oppure il fragile professor Cornell, che sta tenendo all’Università una lezione sul paradosso dell’indeterminazione; o ancora la sua affezionata studentessa Annabel, ragazza che nasconde un terribile segreto; e inoltre il povero Lucas (omaggio a Medda? Non è dato saperlo. Di sicuro, data la sua maglietta, c’è l’omaggio ai mitici Nine Inch Nails di Trent Reznor), ragazzo appena uscito da una casa di anime perdute che si risveglia con accanto il suo cadavere (!). Brendon si trova a Freelness per acciuffare un assassino ma qualcosa va per il verso storto e il nostro amico si ritrova coinvolto in un’indagine dai risvolti davvero inquietanti e drammatici. Insomma, suspensee pathos letteralmente fino all’ultima pagina, con un finale davvero commovente che ci riporta con la mente a quel capolavoro immortale che è stato, continua a essere e sempre sarà Lacrima di tenebraAi disegni troviamo l’ottimo Giuseppa Viglioglia. Francese di nascita, classe ‘69, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Torino, frequenta la Scuola del Fumetto di Milano per poi iniziare a collaborare con le riviste “Moby Dick” e “Cyborg”. Il suo esordio in Bonellilo fa sulla testata di Mister No e successivamente su Brendondel quale ha realizzato otto albi della serie regolare più lo speciale 2013. L’indimenticabile La strada ai confini del mondo (n. 29 del febbraio 2003) è stato il suo primo lavoro con Chiaverotti. Poi si sono succeduti i malvagissimi L’ombra del giullare (n. 33 dell’ottobre 2003) e Magic Show (n. 47 del febbraio 2006), il sognante e meraviglioso Dove muoiono gli unicorni (n. 53 del febbraio 2007), poi l’accoppiata da urlo L’angelo dell’apocalisse (n. 61 del giugno 2008) e Gothica (n. 74 dell’agosto 2010), passando per il più recente Ragnogelido(n. 82 del dicembre 2011), fino ad arrivare al già citato Speciale n. 11, Seicento anni dopo (del luglio 2013). Brendon ci sta per lasciare e lo sta facendo nel modo migliore possibile, con storie memorabili. Grazie di tutto, Claudio. Ci vediamo nei sogni.RolandoVeloci
BRENDON: “Il diavolo a Freelness”
NUMERO: 97
DATA: giugno 2014
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Claudio Chiaverotti
DISEGNI E CHINE: Giuseppe Viglioglia COPERTINA: Massimo Rotundo