Come si intuisce dal titolo, Il Prisma Nero. Prima parte è solo la prima parte del romanzo scritto da Brent Weeks. La seconda parte è prevista per settembre. La Lightbringer Series in inglese è composta da quattro romanzi: The Black Prism (2010), The Blinding Knife (2012), The Broken Eye (2014) e The Blood Mirror (previsto per il 2016).
La prima considerazione, inevitabilmente, riguarda quel che la casa editrice Gargoyle ha mandato in libreria. Il mezzo libro che abbiamo sfiora le 260 pagine, quindi è decisamente piccolo. La suddivisione non è certo stata operata perché altrimenti il libro sarebbe stato di difficile rilegatura, come per esempio ha fatto Armenia quando ha suddiviso in due parti il terzo, sesto, settimo e ottavo volume di Steven Erikson della serie La caduta di Malazan. A proposito, vi ho mai detto che Armenia è stata rilevata da un altro gruppo editoriale e che i primi otto romanzi della saga torneranno in vendita, con una nuova veste grafica, a partire dal prossimo ottobre? No, mi sa che non ve l'ho detto, comunque sembra abbastanza probabile che gli appassionati di Erikson riusciranno a leggere la conclusione della storia.
Lo so, sono dispersiva. Inizio a parlare di una cosa e finisco con il parlare di altro. Quando pubblicare un romanzo in un unico volume darebbe luogo a un tomo di oltre 1.000 pagine è normale che l'editore ci pensi su un po', ma visto che di solito i libri vengono suddivisi in parti dalla lunghezza molto simile possiamo immaginare che alla fine i due volumi di Il Prisma Nero insieme non supereranno di molto le 500 pagine. In più il libro pubblicato da Gargoyle non ha un prezzo basso visto che costa 19,90 €. Ho letto lamentele sull'edizione, sul fatto che questo non sia neppure un rilegato, e se è vero che il libro non ha la copertina rigida in editoria un libro con copertina morbida con alette viene considerato un rilegato. Magari è una rilegatura meno di pregio rispetto ad altre, ma certo non è un tascabile.
Poche pagine e prezzo alto. Perché? Me lo sono chiesto anch'io, e la risposta che mi sono data da sola non mi piace. Evidentemente l'editore ritiene che quel libro venderà poco e per guadagnare qualcosa deve incassare di più dalle poche copie che venderà. È un equilibrio sottile: se il prezzo è basso si guadagna poco pur vendendo molte copie, ma se il prezzo è alto ogni singola copia fa guadagnare di più ma se ne vendono molte meno.
Io non conosco il bilancio di Gargoyle, spero di non ritrovarmi a leggere che l'editore è in crisi. Secondo me ha pubblicato molti libri belli, però brutti pensieri me ne sono venuti. Che nessuna delle sue opere sia un best seller è evidente, anche se in catalogo ha autori come George R.R. Martin (e se Il battello del delirio e In fondo il buio sono belli Armageddon Rag è straordinario) e Joe Abercrombie. Vedremo...

Il Prisma Nero mi è piaciuto. I protagonisti principali sono tre, il giovane e inesperto Kip, Gavin Guile, il Prisma, di fatto il mago più potente del mondo, e Karris, abilissimo soldato e maga dalle capacità notevoli. E poi c'è Dazen, che si vede poco ma fa sorgere un bel po' di domande non tutte piacevoli, e un'altra fanciulla di cui ho dimenticato il nome (e sono troppo pigra per alzarmi dalla sedia e andare a controllare sul libro, ma tanto questa tizia per ora è poco significativa anche se si intuisce che le cose cambieranno).

I plasmatori sono destinati a impazzire, così come gli incanalatori maschi di Jordan. Lasciamo stare la tradizione ampiamente presente nel genere fantasy che un mago non addestrato costituisce un pericolo per sé e per gli altri, qui non si parla di addestramento o conoscenza. Il solo fatto di adoperare la magia porta inevitabilmente alla follia, in Jordan come in Weeks. Bello, vero? E no, niente spoiler, grazie.
Karris per ora è stata poco più di una spalla per Gavin, anche se è evidente che le cose cambieranno, mentre Dazen ci fa pensare intensamente al passato e dubitare della nostra lealtà. Cosa è accaduto? Cosa accadrà? E ho qualche sospetto su perché questo romanzo si intitola Il Prisma Nero, ma per ora è solo un sospetto.
Questo è solo mezzo romanzo, l'ho detto. E in qualche punto ho pure faticato a capire la magia, ma basta prendere per scontato che i personaggi possano far quello che fanno e non preoccuparsi troppo e andare avanti. La scrittura è scorrevole, e sotto la superficie c'è qualcosa di veramente grosso e io voglio scoprire cos'è. Al momento per me è un ottimo romanzo, peccato solo non poter leggere subito la conclusione. Se avete voglia di dare uno sguardo al sito di Weeks contiene molte cose interessanti: http://www.brentweeks.com/.
