Sarà a Brescia la mia prossima mezza. Scartate per vari motivi, soprattutto di ordine logistico tutte le altre mezze che avevano destato il mio interesse (mezza del lago Maggiore, di Torino, di Borgomanero, la Brescia Half Marathon del 13 marzo è apparsa la scelta più opportuna, sebbene mi si dica che per preparare adeguatamente una mezza servirebbero almeno due mesi. Ho comunque a disposizione per allenarmi il doppio del tempo occorsomi per preparar la mezza delle Due Perle, che tanto male non è andata.
La manifestazione, che comprende anche una maratona e una 10k (quanti runners ci saranno in giro quel giorno??) è organizzata da Rosa Associati, che figura anche tra i partner della mia squadra, l'Happy Runner Club.
photo by Rosa Associati
Obiettivo naturale sarà battere il tempo di Santa Margherita Ligure (1:35:40). Il percorso di Brescia è interamente piatto e questo dovrebbe facilitarmi l'impresa, a meno che non incontri un costante vento contro, o che alla prima curva non esca di strada ribaltandomi.
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Domenica, a Gattico, non mi sono affatto divertito.
Il fatto che la competizione iniziasse con un’abbondante dose di discesa ha fatto sì che non riuscissi a interpretarla nel modo giusto: incerto fra lo sfruttare la pendenza andando a tutta e il frenarmi per evitare eccessi e risparmiare energie per il dopo ho preferito la prima, suicida, opzione (non ho resistito). Il percorso prevedeva, però ben poca pianura e dopo un tratto di sterrato e del leggero falsopiano ci si è inerpicati verso il traguardo seguendo una salita impegnativa di circa due chilometri. Ho corso costantemente oltre i miei limiti ed ho conosciuto l’impotenza di quando, esaurite le energie fisiche, si sale solo con l’ausilio della forza di volontà e il garmin notifica con impietosa regolarità l'incrementarsi del passo medio. Non è andata malissimo (78esimo su 350) ma neppure si può dire che sia tornato a casa entusiasta. Il fatto è che di salita me ne aspettavo meno.
Lodevole l'organizzazione della gara stessa. A parte uno speaker competente (Davide Daccò) era a disposizione dei podisti un accogliente e caldo palazzetto dello sport ospitante alcuni espositori locali e un servizio massaggio. Ristoro vario e abbondante. Non male per una non agonistica costata solo tre euro d’iscrizione.
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Ieri un 14X400 sotto l'egida di Giove Pluvio. Avevo in passato già corso sotto la pioggia, ma era la prima volta che uscivo quando già pioveva senza essere sotto minaccia di una doppietta o sotto ipnosi. C'è da superare un blocco psicologico mica da ridere. Protetto da una tela cerata giallo canarino, sembravo Titti in fuga da un invisibile gatto Silvestro e i passanti mi guardavano correre con un’espressione a metà tra lo stupore e il compatimento.
Garmin rigorosamente acceso ma guardato alla fine.
Ripetute abbondantemente SOPRA i 4’, che invece era l’obiettivo. Sarà stata colpa degli slalom tra le pozzanghere.