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Brescia, sgominata cellula jihadista: messaggi contro il Papa e l’ambasciatrice americana

Creato il 01 dicembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

I quattro arrestati oggi durante il blitz antiterrorismo della Polizia di Stato di Brescia, in collaborazione con la Polizia kosovara, in rete minacciavano anche Papa Bergoglio, a parte esaltare i fatti di Parigi. Lo ha detto il procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno, durante una conferenza stampa in procura.

Brescia, sgominata cellula jihadista: messaggi contro il Papa e l'ambasciatrice americana

Brescia, sgominata cellula jihadista: messaggi contro il Papa e l’ambasciatrice americana

Messaggi contro il Papa, e contro l’ambasciatrice americana. Sull’ambasciatrice aveva scritto “Questa miscredente merita la punizione con la sharia” spiega Buonanno. Ma “I più allarmanti erano quelli riferiti al Papa: ‘E adesso dove andrai? Ricordati che non ci sarà più un Papa dopo questo. Questo è l’ultimo. State buoni che loro verranno in Vaticano”. ”Nelle dimore perquisite in Kosovo nell’ambito dell’operazione – compiuta contestualmente sul territorio italiano e kosovaro – sono state rinvenute armi.

“Quella compiutasi nella notte – spiega Carmine Esposito intervenuto ad Agorà su RaiTre – è un’operazione condotta in seguito ad un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, dalla Digos e in stretto raccordo con la Procura Speciale internazionale del Kosovo e la Direzione nazionale antiterrorismo del Kosovo. Si tratta di profili di rischio in relazione a derive terroristiche di matrice islamica con particolare riferimento a condotte di propaganda, reclutamento, finanziamento del sedicente stato islamico. I reati contestati a queste persone – conclude il questore – sono apologia del terrorismo e istigazione all’odio razziale”.

Gli agenti della Digos di Brescia e della Direzione centrale della Polizia di prevenzione della Ps hanno smantellato la compagine terroristica che, anche attraverso l’uso dei social network, propagandava l’ideologia jihadista. I Riscontri investigativi hanno evidenziato la presenza di “pericolosi indicatori di fanatismo religioso estremistico a carico dei componenti del gruppo criminale, i quali sul web si mostravano con armi e atteggiamenti caratterizzanti i combattenti del sedicente Stato Islamico”.

In particolare, a carico di uno dei fermati è stata disposta, per la prima volta, la misura di sorveglianza speciale per terrorismo, su richiesta avanzata direttamente dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. (AGI)


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