InPaesi piú o meno lontani, la scrittura assomigliava molto a quellasumera, basti pensare ai geroglifici egizi. Ma su qualcosa tutte lescritture concordano: il fine di lasciare una traccia ai posteri:narrazioni di guerre, poesie, opere teatrali e tutto ciò che ci hapermesso di comprendere il passato. Il termine «storia»,senza queste fonti di sapere scritte, non esisterebbe. Si definiscecomunemente «storia»il periodo che va dalle piú antiche scoperte relative alla scritturaad oggi. La «preistoria»,ciòche viene prima della «storia»,viene così chiamata perché non si possiedono fonti scritte sullequali fare affidamento, quindi le uniche cose che ci possonoinformare su di essa sono i ritrovamenti archeologici.Però,se ci pensiamo, la scrittura si é evoluta fino ad oggi. Infatti, nontracciamo più cunei, geroglifici o ideogrammi. La nostra scrittura,il nostro patrimonio cartaceo, deriva dall'alfabeto fenicio. Questopopolo di marinai e navigatori, non potendo espandersi lungo iconfini della loro madrepatria, decise di andare alla conquistadell'Ignoto. I Fenici, infatti, non sapevano cosa li aspettasse ocosa avrebbero trovato al di fuori del Libano (l'odierno stato chesorge sull'antica patria dei Fenici). Per questo, anche per via dellepiccole navi che avevano in possesso, svolsero un viaggio "costaa costa". Ciò gli permise di attraversare tutto il Mediterraneoda tappa in tappa, e con essi portarono anche il loro sapere, insiemealla loro scrittura. I Fenici non sono ricordati come grandiconquistatori, ma come colonizzatori; popolarono infatti soprattuttoi villaggi costieri, diffondendo la loro lingua e la loro scrittura,composta solo da simboli consonantici.Lafase evolutiva del nostro odierno alfabeto, tuttavia, non é ancoracompleta: l'ultimo miglioramento é stato apportato dai Greci. Nonsappiamo ancora con certezza perché le poleisgreche cambiarono lingua, dalla lineare B all'alfabeto fenicio, maesse, dopo un "periodo buio" dovuto all'invasione dei Dori,adottarono la nostra odierna scrittura con l'aggiunta delle vocalialfa,epsilon,eta,iota,omicron,ypsilon eomegaOggile lingue nel mondo sono diverse, ma ognuna ha qualcosa in comune conl'altra. I linguisti, studiando le lingue antiche, si sono accortiche molte si assomigliavano, e tuttora quelle che sono derivate daesse mantengono alcune somiglianze con lingue all'apparenza moltodiverse. Una delle ipotesi sostenute riguarda l'influenza di unpopolo originario delle steppe russe. Secondo gli studiosi questipopoli discesero dalla Siberia e si divisero "a ventaglio":alcuni andarono oltre il fiume Indo, altri verso il Vicino Oriente el'Europa. Quindi la nostra lingua potrebbe derivare da alcuni popolicapaci di "colonizzare culturalmente" tutti gli altri.Lascrittura era, è, e sarà il mezzo con cui potremo narrare edescrivere la Storia della nostra specie. Mentre scrivo questoarticolo, sto facendo storia. Come disse Theodore Roosevelt, «perconoscere il futuro bisogna conoscere il passato, perché prima o poiquesto si ripete»
InPaesi piú o meno lontani, la scrittura assomigliava molto a quellasumera, basti pensare ai geroglifici egizi. Ma su qualcosa tutte lescritture concordano: il fine di lasciare una traccia ai posteri:narrazioni di guerre, poesie, opere teatrali e tutto ciò che ci hapermesso di comprendere il passato. Il termine «storia»,senza queste fonti di sapere scritte, non esisterebbe. Si definiscecomunemente «storia»il periodo che va dalle piú antiche scoperte relative alla scritturaad oggi. La «preistoria»,ciòche viene prima della «storia»,viene così chiamata perché non si possiedono fonti scritte sullequali fare affidamento, quindi le uniche cose che ci possonoinformare su di essa sono i ritrovamenti archeologici.Però,se ci pensiamo, la scrittura si é evoluta fino ad oggi. Infatti, nontracciamo più cunei, geroglifici o ideogrammi. La nostra scrittura,il nostro patrimonio cartaceo, deriva dall'alfabeto fenicio. Questopopolo di marinai e navigatori, non potendo espandersi lungo iconfini della loro madrepatria, decise di andare alla conquistadell'Ignoto. I Fenici, infatti, non sapevano cosa li aspettasse ocosa avrebbero trovato al di fuori del Libano (l'odierno stato chesorge sull'antica patria dei Fenici). Per questo, anche per via dellepiccole navi che avevano in possesso, svolsero un viaggio "costaa costa". Ciò gli permise di attraversare tutto il Mediterraneoda tappa in tappa, e con essi portarono anche il loro sapere, insiemealla loro scrittura. I Fenici non sono ricordati come grandiconquistatori, ma come colonizzatori; popolarono infatti soprattuttoi villaggi costieri, diffondendo la loro lingua e la loro scrittura,composta solo da simboli consonantici.Lafase evolutiva del nostro odierno alfabeto, tuttavia, non é ancoracompleta: l'ultimo miglioramento é stato apportato dai Greci. Nonsappiamo ancora con certezza perché le poleisgreche cambiarono lingua, dalla lineare B all'alfabeto fenicio, maesse, dopo un "periodo buio" dovuto all'invasione dei Dori,adottarono la nostra odierna scrittura con l'aggiunta delle vocalialfa,epsilon,eta,iota,omicron,ypsilon eomegaOggile lingue nel mondo sono diverse, ma ognuna ha qualcosa in comune conl'altra. I linguisti, studiando le lingue antiche, si sono accortiche molte si assomigliavano, e tuttora quelle che sono derivate daesse mantengono alcune somiglianze con lingue all'apparenza moltodiverse. Una delle ipotesi sostenute riguarda l'influenza di unpopolo originario delle steppe russe. Secondo gli studiosi questipopoli discesero dalla Siberia e si divisero "a ventaglio":alcuni andarono oltre il fiume Indo, altri verso il Vicino Oriente el'Europa. Quindi la nostra lingua potrebbe derivare da alcuni popolicapaci di "colonizzare culturalmente" tutti gli altri.Lascrittura era, è, e sarà il mezzo con cui potremo narrare edescrivere la Storia della nostra specie. Mentre scrivo questoarticolo, sto facendo storia. Come disse Theodore Roosevelt, «perconoscere il futuro bisogna conoscere il passato, perché prima o poiquesto si ripete»
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