Breviario di resistenza alimentare, Michael Pollan

Creato il 21 maggio 2014 da Serenagobbo @SerenaGobbo

Testo breve ma utile per ricordarci alcune vecchie verità.
Intanto, Pollan, considerato una delle 100 personalità più influenti dal mondo anglosassone, afferma una cosa che spesso ci sfugge: la scienza nutrizionistica ancora non sa davvero cosa ci faccia bene e cosa ci faccia male.
Se è vero che la dieta occidentale contemporanea ha visto un incremento delle malattie croniche (cancro, malattie cardiocircolatorie, diabete, artrosi ecc…), non è ancora chiaro se la colpa vada imputata a qualche alimento specifico o se alla dieta occidentale nel suo insieme.
Ad esempio: ingrassiamo per colpa dei grassi? Ma gli inuit, che non riscontrano tassi di malattia simili ai nostri, si nutrono prevalentemente di grassi (grasso di foca, per la precisione). Colpa delle proteine? In Africa i masai vanno avanti a sangue e carne di vacca e a latte. Gli indios mangiano quasi solo carboidrati (mais e fagioli).
E allora?

Tra le tante verità che ci propinano i vari sapienti di turno, Pollan ha estrapolato poche ma chiare regole:
Mangia cibo vivo.
Con moderazione.
Soprattutto vegetale.

E poi passa ad analizzare modi di dire della sapienza “comune” che sono stati confermati dalle ultime scoperte scientifiche.
Ad esempio: evitate cibi con ingredienti che un bambino di terza elementare non riuscirebbe a pronunciare. Evitare i cibi pubblicizzati in televisione. Mangiate solo cibo che va a male. Bevete l’acqua degli spinaci. Non mangiate cereali che fanno cambiare colore al latte.
E soprattutto, sessantatreesimo consiglio: cucinate.

C’è una stretta correlazione non tra certi nutrienti (carboidrati, proteine, grassi…) e le malattie, ma tra il cibo industriale e le malattie.
E Pollan fa notare come l’andamento negli States sia quello di far scendere il prezzo degli alimenti per aumentarne le quantità consumate.
Dunque in alto la quantità, in basso la qualità (non notate la stessa tendenza qui da noi?).

Insomma, il consiglio è sempre il solito: usiamo la testa, non importa se siamo onnivori, frugivori, vegani, crudisti o figli della Lupa.



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