Analisi del voto: 1)paralisi generale del senno di tutti i leader politici che per non guardarsi allo specchio e sputarsi in faccia da soli farfugliano parole prive di senso sulla disaffezione degli elettori provocata dalla crisi economica internazionale penalizzante le forze di sistema; 2)perdita di sonno degli stessi capataz di partito i quali, evidentemente, credevano di poterla fare ancora franca, nonostante la situazione da salto nell’abisso in cui hanno messo la nazione, con le loro ricette studiate a Washington e cucinate a Bruxelles. Da un lato Berlusconi che da Mosca, inebriato dalla parata putiniana, finge di non vedere la disfatta nella sua Casa delle licenziosità, lasciando in bocca ai leoni il suo povero pupillo Alfano, anzitempo impalmato segretario senza il consenso dei progenitori del PDL, i quali non avendo mai palpitato per lui e ora lo vorrebbero vedere già impalato. Dall’altro Bersani che, invece, canta vittoria mentre si trova assediato da un comico e dai suoi giovani aiutanti travestiti da persone serie i quali però, appena aprono bocca, tradiscono l’istinto per la boutade e le barzellette apprese dal loro maestro scalmanato. Costoro pur abbassando la politica all’altezza dello sfintere si sentono moralmente più elevati, avendo studiato alla scuola moralistica genovese dell’anticonformismo qualunquistico del vaffanculo a tutto e del fuori dai coglioni quello che resta, tranne loro che ovviamente sono bravi, buoni e cazzuti. Il movimento delle Cinque Stelle provoca il gran giramento delle due palle, incarnando alla perfezione lo spirito-so di questi tempi tragici, sempre per merito di quegli illustri cazzoni afflosciati dei partiti i quali sanno esclusivamente ruttare sentenze europee e flatulenze fiscali ma mai proporre qualcosa di profondo e coscienzioso che non venga direttamente dal loro culo. Tuttavia, se con i sobri uomini delle istituzioni, accoppiati ai tecnici funesti, ci si piangeva addosso, con i grillini si potrà al massimo ridere di noi stessi che con tutta questa arrabbiatura siamo stati capaci di produrre una invasione di ortotteri mentre nel resto d’Europa si agitano spettri ben più cattivi degli insetti parlanti. Sarebbe stata meglio una più larga astensione, con discredito di ogni formazione politica, dagli impettiti portatori nostrani della croce comunitaria che se l’addossano a costo zero per scaricarla a prezzi inestinguibili sugli italiani, ai giullari antipalazzo, i quali essendo degli umoristi fanno il loro lavoro cavalcando gli umori e montando qualsiasi paura collettiva, dal nucleare all’inceneritore, per riportarci in un baleno ai tempi di Collodi. Siamo circondati da pinocchidi di varie stature per questo, appena ci muoviamo, qualcosa ci finisce sempre da qualche parte, o negli occhi o nel sedere. Povera Italia di dolore ostello che hai ceduto sovranità per questo bordello!
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